Farmaci utilizzati nelle patologie cardiovascolari.
Dr. Andrea Valli
I beta-bloccanti hanno effetto antagonista dei recettori beta-adrenergici. Variano nella loro potenza globale e selettività per i recettori beta-adrenergici e farmacocinetica.
Vengono utilizzati nel trattamento di disordini cardiovascolari, in particolare nelle aritmie sopraventricolari e ventricolari, nelľangina e nelľinfarto miocardico acuto, nelľipertensione arteriosa, nelle cardiopatie ipertrofiche. Inoltre sono utilizzati nella terapia della tireotossicosi e, per uso topico, nel trattamento del glaucoma, nella cefalea a
grappolo, nelľipertensione portale, nel tremore essenziale.
Ľeffetto collaterale più comune consiste nella letargia e nelľaffaticamento generale, mentre effetti di maggior gravità sono rappresentati da scompenso cardiaco, blocco atrio-ventricolare e broncospasmo.
È importante ricordare che anche la somministrazione oculare può produrre effetti collaterali sistemici.
A livello oculare può manifestarsi una riduzione della produzione lacrimale, annebbiamento visivo, dolore, blefarite, cheratite, riduzione della sensibilità corneale, diplopia e ptosi. I soggetti anziani in terapia con collirio contenente beta-bloccante sono maggiormente predisposti ad una riduzione della sensibilità corneale con conseguente aumentato rischio di cheratite. Riducendosi la secrezione lacrimale, i beta-bloccanti tendono a causare od aggravare la sindrome secca, sia quando somministrati per via sistemica sia per applicazione topica. Durante la somministrazione per collirio di beta-bloccanti, il farmaco può drenare nel dotto naso-lacrimale ed essere assorbito dalla mucosa nasale, in questo modo il farmaco può raggiungere la circolazione generale senza essere sottoposto al filtro epatico con un’azione anche generale sul cuore o sulle patologie asmatiche.