Essa serve per valutare:
- la crescita del feto
- l’anatomia del feto
- la placenta ed il liquido amniotico.
L’epoca ideale per eseguire l’esame ecografico del secondo trimestre è 19-21 settimane di età gestazionale. L’età gestazionale viene calcolata a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione.
Si esegue appoggiando la sonda dell’ecografo sopra la pancia della mamma e non necessita di alcuna preparazione.
È opportuno non usare creme/olii nei giorni precedenti.
La crescita viene valutata considerando le misure del feto, in specifico:
- le misure dell’estremo cefalico che sono il diametro biparietale (BPD) e la circonferenza cefalica (CC),
- la circonferenza addominale (CA),
- la lunghezza del femore (LF).
I valori rilevati sono confrontati con le tabelle di normalità per quella settimana di gravidanza (età gestazionale) e si valuta se il feto è cresciuto regolarmente.
Con la valutazione dell’anatomia fetale è possibile identificare circa metà dei feti con malformazioni ed è consigliata da molte Società Scientifiche Internazionali come anche dalla Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica (SIEOG) come test di screening da proporre a tutte le gravide (www.sieog.it).
La possibilità di rilevare una malformazione dipende dalla sua gravità (nell’ambito di una stessa malformazione, per esempio la spina bifida, vi sono gravità diverse), da quali organi fetali sono interessati, dalla posizione del feto in utero, dalla quantità di liquido amniotico e dallo spessore della parete addominale materna. È possibile che talune anomalie fetali, anche gravi, non siano rilevate all’esame ecografico. Inoltre alcune malformazioni si manifestano tardivamente (al 7°- 9° mese) e perciò non sono visualizzabili in esami precoci. L’esperienza finora acquisita indica che l’esame ecografico consente di identificare circa il 50% delle malformazioni maggiori. Non è possibile né è tra gli obiettivi dell’ecografia la rilevazione delle cosiddette anomalie minori.