In ogni seduta non soltanto si cerca di riabilitare la funzione deficitaria del paziente, ad esempio un problema articolare o muscolare o tendineo, funzione che viene controllata da una determinata area motoria cerebrale, ma si cerca in contemporanea di stimolare altre aree cerebrali, ad esempio quella visiva o quella
uditiva.
Più aree cerebrali che si attivano sinergicamente per migliorare la riabilitazione di un muscolo o tendine o articolazione, ecc. determinano una più efficace e rapida risposta terapeutica da parte del paziente. Ciò si ottiene sia attraverso una riabilitazione tradizionale guidata dal fisioterapista sia mediante l’utilizzo di apparecchiature particolarmente sofisticate, perlopiù di derivazione neuroriabilitativa, che agiscono
complementariamente alla riabilitazione tradizionale. Ne deriva un approccio particolarmente intenso dal punto di vista riabilitativo ma per nulla stressante per il paziente; anzi la riabilitazione viene quasi trasformata in un “gioco terapeutico”.