Dr. Andrea Valli, Dr. Alberto Bellone
Esami diagnostici, trattamento laser e vitrectomia.
Diagnosi
Durante la visita oculistica, lo specialista provvederà ad esaminare la parte centrale della retina mediante ľoftalmoscopio, uno strumento che, grazie a un sistema di lenti, rende possibile ľosservazione diretta della retina.
Fondamentale nella diagnosi delle retinopatie è ľesame fluoroangiografico retinico in quanto permette di studiare dettagliatamente la circolazione sanguigna della retina e della coroide, una specie di “spugna” vascolare posta al di sotto della retina stessa. Esso permette di valutare le iniziali alterazioni retiniche e di accertare la presenza di aree ischemiche (prive di circolazione sanguigna e quindi sprovviste di ossigeno), fornendo, inoltre, le indicazioni indispensabili al trattamento laser. Al paziente viene iniettata nel braccio una sostanza colorante (la fluorescina) che raggiunge in pochi secondi la circolazione retinica: i capillari e le strutture retiniche vengono osservati attraverso un fluorangiografo e fotografati mediante un’apparecchiatura dotata di filtri particolari.
Ľangiografia con verde di indocianina è un sistema diagnostico che sfrutta lo stesso principio delľangiografia con fluorescina, ma permette di evidenziare meglio le fini anomalie retiniche e coroideali.
Ľesame ecografico viene effettuato quando ľemovitreo impedisce la visualizzazione delľinterno del bulbo oculare e quando vi sia il sospetto di un distacco di retina. Ľecografia oculare utilizza, infatti, gli ultrasuoni per studiare la forma e la posizione delle strutture interne delľocchio.
Il trattamento laser
Il trattamento della retinopatia diabetica dipende dalla zona della retina interessata dalla malattia e dalla stadio di degenerazione della stessa. La fotocoagulazione della retina con il laser consente di bloccare le alterazioni vascolari, ridurre ľedema, distruggere i capillari chiusi e saldarne altri che stanno trasudando.
Il laser viene usato in tre modi:
• trattamento focale: tratta aree specifiche per distruggere le piccole zone danneggiate;
• trattamento a griglia: è usato nel caso di edema maculare, viene eseguita una serie di applicazioni concentriche nelľarea centrale della retina per favorire il riassorbimento delle sostanze fuoriuscite dai capillari;
• trattamento panretinico: è usato in caso di retinopatia proliferante, il raggio laser colpisce diffusamente le aree periferiche allo scopo di ridurre la crescita di nuovi capillari anomali.
La conseguente ed inevitabile riduzione del campo visivo verrà compensata nel tempo dalla conservazione di un’acutezza visiva centrale, altrimenti minacciata dalle complicazioni più invalidanti della retinopatia diabetica proliferante (emorragia endovitreale, distacco di retina, glaucoma). Il trattamento laser è eseguito in anestesia locale mediante ľistillazione di un collirio anestetico e ľapplicazione di una particolare lente a contatto.
La vitrectomia
Ľasportazione del corpo vitreo può essere necessaria nelle fasi più avanzate della retinopatia diabetica, quando nel corpo vitreo si verificano emorragie, crescita di vasi capillari anomali e aderenze fibrose che sollevano e distaccano la retina. Ľintervento viene eseguito in anestesia locale. Una sonda (vitrectomo), inserita attraverso una piccola incisione nella parete oculare, permette di frantumare ed aspirare il corpo vitreo e di tagliare le membrane fibrovascolari per riposizionare la retina distaccata. Durante lo stesso intervento è possibile cauterizzare i piccoli vasi sanguinanti ed effettuare la fotocoagulazione panretinica mediante ľintroduzione di altre sonde. La gelatina vitreale rimossa viene sostituita con sostanze sintetiche (olio di silicone), che spingono la retina verso la parete esterna delľocchio.