7 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Dr. Andrea Valli

Un evento non raro nella pratica sportiva.

Una frattura orbitaria nella pratica sportiva può verificarsi a causa di un impatto diretto col terreno o con alcuni elementi limitanti ľarea di gioco, per mezzo di un attrezzo utilizzato nella pratica dello sport od ancora per un contatto violento con un avversario o un compagno di squadra per colpi portati involontariamente con un pugno, un ginocchio o un piede a carico della regione orbitale o, eventualmente, nel corso di una colluttazione.

Il quadro delle fratture orbitarie si presenta estremamente complesso per via della notevole complessità delle strutture che compongono e che circondano ľorbita.

Tra le più frequenti vi sono le fratture a carico del contorno osseo delľorbita o della radice del naso, che si propagano alle pareti orbitarie ed alle strutture periorbitarie. Le complicanze di questo tipo di fratture sono particolarmente favorite dalla presenza di quadri clinici di scarsa rilevanza che inducono a sottovalutare i possibili effetti del trauma, o da situazioni che suggeriscano un atteggiamento di attesa, o ancora dalľinadeguatezza del trattamento stesso.
Particolare attenzione va posta soprattutto nella prevenzione di possibili complicanze infettive, sia a causa degli stretti rapporti anatomici tra orbita e seni paranasali, sia a causa delľassenza di valvole nel sistema venoso oftalmico, che consente la comunicazione libera nei due sensi tra faccia, cavità nasale e sinusale ed orbita.

Particolare cura deve essere posta nella valutazione dello stato anatomo-funzionale delľocchio e dei suoi annessi, ricercando uno spostamento del bulbo oculare dal proprio asse anche in senso anteroposteriore (eso o endoftalmo) ed una limitazione della motilità oculare estrinseca.

Importante sarà anche valutare lo stato della sensibilità cutanea, la pervietà delle vie lacrimali, la motilità attiva e passiva delľarticolato dentario, la presenza di enfisema sottocutaneo. Tuttavia, questo momento diagnostico è reso difficile dalla rapida insorgenza di edema ed ecchimosi nei tessuti traumatizzati. É quindi assolutamente imprescindibile ľimmediata esecuzione di un attento esame radiografico, effettuato sia secondo i canoni della radiologia tradizionale che per mezzo della Tomografia Computerizzata, per una completa valutazione delle strutture ossee orbitarie e periorbitarie, con particolare interesse per i seni paranasali e per ľarcata dentaria superiore. Importanti, ma da effettuarsi nei giorni successivi al trauma, saranno lo schermo di Hess-Lancaster per la quantificazione degli eventuali deficit oculomotori, ed il test delle duzioni forzate, per individuare incarceramenti o fenomeni fibrocicatriziali capsulo-muscolo-tendinei.

Ľinsorgenza di diplopia con limitazione dei movimenti oculari di verticalità è un’altra possibile manifestazione dovuta o al pinzettamento dei muscoli retto inferiore, piccolo obliquo o delle loro espansioni capsulo-legamentose in sottili rime di frattura del pavimento, o anche agli effetti compressivi di un ematoma.

Altro segno quasi costante di interessamento del pavimento orbitario sono le modificazioni della sensibilità cutanea nel territorio innervato dal nervo infraorbitario, ramo del V paio. Queste possono essere sia in senso irritativo (iperestesia) che deficitario (ipo od anestesia).

Possibile è pure il coinvolgimento dei nervi cranici. Frequente è ľinteressamento del nervo sovraorbitario, alla sua emergenza o lungo il suo decorso, con turbe della sensibilità cutanea. Può inoltre verificarsi una sofferenza del nervo ottico su base compressiva, vascolare o per lesione diretta delle fibre per irradiazione della rima di frattura al canale ottico, e del nervo olfattorio per irradiazione della frattura alla lamina cribrosa o posteriormente ad essa.