Dr. Stefania Motta
Ľuomo è costituito da un’unità inscindibile di mente e corpo, due facce della stessa realtà che, in continua interazione tra di loro, determinano, attraverso il mantenimento di un equilibrio dinamico tra ľorganismo e ľambiente, lo stato di salute delľindividuo. Le condizioni della mente si riflettono sul corpo, e viceversa, mediante una complessa e sensibile rete di mediatori chimici che regolano, momento per momento, i continui micro e macro adattamenti cui ci sottoponiamo, più o meno consapevolmente, nella ricerca della miglior risposta possibile agli stimoli esterni e nel conseguimento delle motivazioni interne.
Ecco che quindi, accanto ed in collaborazione con la molteplicità e la specializzazione sempre più mirata delle varie discipline mediche – indispensabile per poter offrire una valutazione accurata e sensibile del funzionamento e delle patologie dei diversi organi ed apparati – ľapproccio psicologico si costituisce quale canale di integrazione delle singole condizioni di disagio o di malattia corporea con gli stati ďanimo ed i vissuti emotivi ad esse correlati, nonché con le condizioni esistenziali generali che possono avere contribuito alla loro comparsa o esacerbazione. Questo nel tentativo di restituzione e di ricostituzione della dimensione “olistica” originaria delľuomo, di comprensione delle sue necessità e spinte motivazionali profonde, di valutazione delle scelte di vita più o meno intenzionalmente effettuate e, infine, di loro presa di consapevolezza e di eventuale trasformazione.
Tale approccio può dunque prevedere differenti “gradi” di intervento: in primis la modalità più propriamente terapeutica, rivolta al trattamento ed al superamento di condizioni di sofferenza psichica quali, ad esempio, sindromi ansiose o depressive, abitudini comportamentali compulsive, problematiche relazionali difficili, in sinergia – secondo quanto dimostrano i più recenti studi di settore – con la terapia farmacologica di pertinenza psichiatrica, in modo da affrontare la patologia attraverso il duplice canale di cura della mente e del suo substrato organico, il cervello. Analogamente, un intervento psicologico mirato può contribuire, in presenza di malattie organiche di varia natura, alla “presa in cura” del paziente nella sua dimensione di individuo malato, nella comprensione e nel contenimento degli stati ďanimo e delle difficoltà emotive e relazionali legate alla sua condizione, nella presa di consapevolezza degli stili di vita che possono avere contribuito alla comparsa o alľaggravamento della patologia e nel sostegno alľadesione alla terapia farmacologica; è dimostrato infatti come ľattenuazione di stati ďanimo negativi, quali vissuti di tipo ansioso legati alla malattia, contribuisca – attraverso la diminuzione degli ormoni dello stress – ad un miglioramento delle condizioni generali delľindividuo e ad una migliore risposta del suo sistema immunitario, consentendo un più rapido ripristino delle condizioni di salute e una maggiore resistenza a nuove malattie.
Accanto alla sofferenza psichica vera e propria, inoltre, appare delineandosi negli ultimi anni con sempre maggiore frequenza una condizione di disagio esistenziale profondo, che non prevede la comparsa di stati patologici conclamati, ma sentimenti di insoddisfazione ed inquietudine diffusi, uniti al desiderio di ricerca della propria strada, del proprio percorso di vita, da intraprendere e perseguire attraverso la scoperta ed il pieno e consapevole utilizzo delle risorse fisiche e psichiche caratteristiche di ciascun individuo nella sua unicità. Ecco che ľintervento psicologico si pone in questo caso quale promotore di trasformazione delle difficoltà e degli ostacoli del quotidiano in sfide ed imprese da affrontare e superare attraverso ľacquisizione e lo sviluppo di nuove risorse e funzioni, da scoprire attraverso la presa di consapevolezza, per quanto possibile, dei propri impulsi motivazionali profondi ed il loro adattamento ad una realtà possibile, nonché attraverso la liberazione da schemi mentali acquisiti rigidi e poco funzionali, per ricercare vie nuove e diverse. In tale senso, un contributo al raggiungimento di uno stato di maggiore benessere può essere rappresentato dalľutilizzo dei rimedi floreali di Bach, la cui azione si esplica attraverso il passaggio di uno stato ďanimo negativo dallo stadio potenziale “bloccato” (nel quale provoca disagio e sofferenza e non permette la piena estrinsecazione della qualità psichica associata) allo stadio “trasformato”, nel quale la problematica connessa alľemozione negativa viene superata, consentendo la manifestazione della risorsa ad essa correlata.
Particolare significato assume questo tipo di intervento nelľetà evolutiva, dove le problematiche ed i disagi vissuti dal bambino e dalľadolescente – che spesso si manifestano con modalità differenti dalľadulto e possono risultare di non facile individuazione (irrequietezza, insofferenza alla disciplina, calo del rendimento scolastico, manifestazione di rabbia ed intolleranza), dal momento che si tratta di soggetti che possono non avere ancora acquisito la piena capacità di espressione dei vissuti emotivi – possono trovare nelľintervento psicologico un’area protetta di ascolto e di accoglienza nella quale estrinsecarsi ed evolvere, per potersi gradatamente risolvere lasciando lo spazio per una maturazione più consapevole e serena.
Ľintervento psicologico può quindi offrire, nelľincontro con ľ”altro”, la possibilità di scoprire modalità “altre” di contenimento della sofferenza, di gestione delle difficoltà e dei conflitti, di approccio relazionale e la possibilità, infine, di affacciarsi sul mistero della propria anima, dove incontrarsi per guarire.