Dr. Francesco Zappia
Introduzione alla radiologia tradizionale.
Il tessuto osseo รจ costituito dal 45% circa di sali minerali (soprattutto fosfato e carbonato di calcio) che prendono parte alla composizione della sostanza fondamentale delฤพosso che presenta una notevole radiopacitร . Le sostanze non calcificate (midollo, periostio, cartilagini e le capsule articolari) non sono visibili ai raggi x. Alla nascita sono evidenti ai raggi x solo i segmenti scheletrici calcificati. Nei primi mesi di vita compaiono i nuclei epifisari di ossificazione separate dalle diafisi, dalla cartilagine di coniugazione o di accrescimento radiotrasparente che si assottiglia nel corso degli anni fino a scomparire a sviluppo osseo avvenuto.
ESAME DIRETTO: nella maggior parte dei casi ฤพesame รจ eseguito nelle due proiezioni ortogonali e si ricorre a proiezioni oblique o assiali qualora la sovrapposizione di piรน strutture scheletriche si mascherino a vicenda. La โstratigrafia pluridirezionaleโ consente la maggiore definizione di strutture ossee anche di sottile spessore grazie alla capacitร di cancellare le strutture situate prima e dopo il punto ฤinteresse.
ANATOMIA RADIOLOGICA: si possono distinguere, a seconda della loro forma, ossa lunghe (omero, femore ecc.), corte (vertebre, ossa carpali ecc.) e piatte (bacino, scapole ecc.). Si puรฒ distinguere una parte esterna detta corticale o compatta costituita da lamelle organizzate con diverso orientamento che conferiscono un aspetto compatto e denso e una parte centrale detta spongiosa formata da tubuli ossei, trabecole e lamine, che assume aspetto fascicolato nelle epifisi ed areolare o reticolare nelle ossa piatte. Le epifisi sono le estremitร articolari delle ossa lunghe. La diafisi rappresenta la parte centrale delle ossa lunghe. La metafisi รจ il punto di passaggio tra le epifisi e la diafisi.
ALTERAZIONI RILEVABILI CON LA RADIOLOGIA TRADIZIONALE
Alterazioni delle densitร ossea
In condizioni fisiologiche alฤพinterno delฤพosso si svolgono fenomeni ฤassorbimento e ฤapposizione di sali minerali. In condizioni patologiche tali fenomeni possono essere modificati. Con il prevalere delฤพattivitร osteodemolitiva degli osteoclasti, od osteoformativa degli osteoblasti, vi sono due tipi di lesioni ossee fondamentali:
le osteopatie rarefacenti con perdita di sostanza ossea e quindi ipodensitร delฤพosso (osteoporosi, osteomalacia e osteolisi);
le osteopatie addensanti caratterizzate da aumento della densitร ossea (endostosi, spongiosclerosi e periostosi).
Alterazioni della struttura ossea
Osteonecrosi: diverse sono le cause che possono provocare la morte di porzioni piรน o meno estese delฤพosso. La causa ultima determinante รจ sempre ฤพischemia la quale รจ la risultante di eventi di natura diversa quali traumi, unici o reiterati, intossicazioni, embolia e infarto osseo, agenti fisici e processi infiammatori. Radiologicamente si possono distinguere quattro fasi: non individuabilitร radiologica; addensamento; frammentazione; riassorbimento e riparazione piรน o meno parziale.
Osteolisi: distruzione o riassorbimento di porzioni piรน o meno grandi ฤosso. Puรฒ aver luogo per invasione di tessuto flogistico, distrofico, granulomatoso o tumorale; per formazioni cistiche o pseudocistiche; per compressione estrinseca. Radiologicamente si presenta come unโarea radiotrasparente, piรน o meno definita, nella quale non รจ apprezzabile alcun disegno di strutture ossee.
Osteodistrofia: lesioni strutturali comportanti ฤพalterazione del normale processo di rimaneggiamento delฤพosso. Appartengono a questo gruppo ฤพosteofibrosi dove tessuto fibroso si sostituisce al tessuto osseo e la Malattia di Paget caratterizzata dalla sostituzione di osso normale con osso marcatamente alterato dove รจ presente tessuto osseo ad architettura anomala, tessuto osteoide e tessuto fibroso. Radiologicamente si apprezzano aree di trasparenza piรน o meno estese e delimitate.
Alterazioni della forma ossea
Ipoplasia: osso piรน corto.
Iperplasia: osso piรน lungo.
Ipoostosi: osso piรน sottile.
Iperostosi: osso piรน spesso.
Disostosi: osso deformato.
Frattura: osso interrotto.
Distacco epifisario: osso distaccato dal nucleo epifisario.
Lussazione: osso spostato nelฤพarticolazione.
Malattie neoplastiche
I tumori primitivi dello scheletro sono rari anche se la loro incidenza รจ in aumento e prediligono ฤพetร giovanile, il sesso maschile e la localizzazione iuxta o parametafisaria; i tumori secondari sono molto piรน frequenti. Dal punto di vista clinico possono essere divisi in benigni, a bassa malignitร o maligni. Si possono riscontrare lesioni prevalentemente osteolitiche e lesioni prevalentemente osteoaddensanti. I caratteri radiologici che permettono una diagnosi differenziale tra tumori benigni e maligni sono:
– la velocitร di crescita della lesione, maggiore nelle lesioni maligne;
– ฤพaspetto della zona di passaggio tra tessuto neoplastico e quello sano, piรน ampia, sfumata e irregolare in quelle maligne;
– ฤพintegritร della corticale ossea, che depone a favore delle lesioni benigne;
– presenza di reazione periostale, patognomonica in alcuni tumori maligni;
– coinvolgimento dei tessuti molli circostanti;
– eventuali calcificazioni nel contesto della matrice tumorale.