La visita chirurgica

Dr. Paolo Tonello

Solitamente il paziente giunge al chirurgo inviato dal medico di famiglia o dallo specialista.

Il paziente non giunge quasi mai alla visita chirurgica di propria volontà ma vi è indirizzato solitamente da un altro medico.
Questa affermazione trova le sue ragioni nel fatto che la cura di una patologia diagnosticata o sospettata non richiede sempre, direi fortunatamente, una soluzione chirurgica. Di conseguenza il paziente giunge al chirurgo inviato dal medico di famiglia o da un altro specialista per un consulto; il compito del chirurgo diventa allora quello di confermare una diagnosi fatta dal collega oppure richiedere ulteriori accertamenti per poter arrivare ad una definizione il più precisa possibile della situazione clinica e porre infine una indicazione chirurgica ove sia necessario. Il primo passo di una persona che sospetti una patologia chirurgica è quindi quello di rivolgersi al proprio medico di base il quale farà una diagnosi o un’ipotesi di patologia e invierà il paziente, qualora lo ritenga necessario, allo specialista chirurgo.
Questo passaggio è molto importante in quanto attualmente esistono varie branche della chirurgia specialistica: fino agli anni 60-70 il chirurgo generale si occupava di una grande varietà di patologie (a volte dalľortopedia fino alla neurochirurgia e/o alla cardiochirurgia); con ľevoluzione tecnologica e la conseguente superspecializzazione si sono create delle figure chirurgiche iperspecializzate che si occupano delle patologie che interessano insiemi di organi o apparati (chirurgia delľapparato digerente, chirurgo ginecologico, chirurgo ortopedico, neurochirurgo, cardiochirurgo,…).

La visita La visita chirurgica non differisce da una visita medica generale ma focalizza ľattenzione sul sospetto indicato dal collega che ha inviato il paziente. Il primo momento deve essere un colloquio cordiale con la persona in modo da metterla a proprio agio in un momento psicologicamente non semplice; quindi il medico deve informarsi sulle abitudini del paziente, sulle sue precedenti malattie (eventualmente famigliari) o interventi chirurgici e su eventuali farmaci assunti (tale procedura prende il nome di anamnesi famigliare, fisiologica e patologica remota). Ľattenzione si focalizza poi sul problema specifico oggetto della visita (anamnesi patologica prossima). Arriva quindi il momento della visita che deve essere completa e quindi comprendere un esame obiettivo dei principali apparati (cuore, polmoni, addome); questo è importante in quanto ľindicazione chirurgia può variare a seconda delľintegrità o meno di tali apparati. La visita si concentrerà infine sul problema specifico. A tal punto tre sono le possibilità:

• viene posta ľindicazione chirurgica

• vengono richiesti ulteriori accertamenti

• non viene posta ľindicazione chirurgica e il paziente viene rinviato al curante con una relazione.

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Dr.
Paolo Tonello
CIDIMU Torino
Specializzazione in Chirurgia Generale

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