Il cancro del colon-retto

Dr. Paolo Tonello

La prevenzione.

Il cancro del colon-retto รจ una delle neoplasie a piรน elevata morbositร  e mortalitร  nei paesi occidentali; essa infatti rappresenta la seconda causa di morte per tumore sia nelฤพuomo che nella donna nel Nord America e nelฤพEuropa occidentale, superata soltanto dal carcinoma polmonare. In America nel 2000 si sono avuti centotrentamila nuovi casi e cinquantaseimila decessi.

La prevenzione per la riduzione delฤพncidenza del cancro colorettale puรฒ essere di due tipi:
โ€ข prevenzione primaria: consiste in una corretta abitudine alimentare, caratterizzata dalla riduzione di consumo di alimenti ad alto contenuto calorico e dalฤพaumento degli alimenti ricchi in fibre. Tale prevenzione, anche se raccomandabile, non ha finora dato i risultati sperati; tuttavia risultati valutabili statisticamente saranno disponibili soltanto fra 10/20 anni;
โ€ข prevenzione secondaria: si basa sulฤพindividuazione precoce delle lesioni pre-cancerose. La prevenzione secondaria si effettua attraverso ฤพutilizzo dello screening che si avvale fondamentalmente di due strumenti: ricerca del sangue occulto fecale (Haemoccult) ed esame endoscopico del colon-retto.

Nelฤพultimo decennio si รจ registrata una diminuzione della incidenza e della mortalitร , dovuta alla introduzione su larga scala degli screening per la neoplasia. Recenti studi hanno infatti dimostrato ฤพutilitร  della prevenzione secondaria che si attua attraverso il riconoscimento e ฤพasportazione dei polipi adenomatosi mediante una colonscopia, la quale permette di esplorare tutto il colon e di eseguire eventualmente durante lo stesso esame una polipectomia endoscopica.

La maggior parte dei casi di cancro del colon retto deriva infatti dalla trasformazione di polipi adenomatosi.
La rimozione degli adenomi riduce in maniera statisticamente significativa ฤพincidenza del carcinoma. Lo screening del carcinoma colorettale รจ quindi al momento ฤพunico mezzo che permette di ridurre non solo la mortalitร , ma anche ฤพincidenza della neoplasia. Le principali societร  scientifiche (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri, American College of Gastroenterology e American Society for Gastrointestinal Endoscopy) hanno cercato di mettere a punto delle linee guida e proposte operative.

I pazienti sottoposti a screening vengono suddivisi in categorie di rischio secondo determinati criteri; i piรน importanti sono ฤพetร  e la familiaritร , oltre alฤพanamnesi personale:
โ€ข soggetti a basso rischio: pazienti di etร  inferiore a cinquanลฅanni anni senza sintomi e familiaritร ;
โ€ข soggetti a rischio intermedio: pazienti sopra i cinquanลฅanni anni che non ha altri fattori di rischio oltre alฤพetร ;
โ€ข soggetti ad alto rischio: pazienti con familiaritร  positiva (parenti di primo grado che si sono ammalati di tumore colorettale), pazienti appartenenti a famiglie con poliposi adenomatosa familiare e cancro colorettale familiare non poliposo (HNPCC), pazienti con anamnesi personale positiva per adenoma colorettale, carcinoma colorettale, cancro del seno, utero e ovaio, pazienti con malattie infiammatorie intestinali.

tonello
Dr.
Paolo Tonello
CIDIMU Torino
Specializzazione in Chirurgia Generale
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