Dr. David Ciacci
La richiesta quotidiana che viene rivolta alľoculista è la necessità di vedere bene sia per leggere, sia per usare il computer (per gli addetti ai lavori videoterminale = VDT), oltre che per lontano.
I pazienti infatti discriminano sempre di più le due o tre visioni associandole alle attività che svolgono ogni giorno: “lontano” ad esempio per guidare; “vicino” ad esempio per leggere, “media-distanza” per il videoterminale, o utilizzo dei palmari.
Le spiegazioni sono molteplici. I pazienti considerano il lungo tempo di utilizzo della vista, il senso di affaticamento dovuto ai tanti impegni quotidiani, lo stress e le caratteristiche delle odierne attività lavorative molto diverse da quelle di alcuni decenni fa.
La presbiopia, cioè non vedere più bene da vicino, è causata dalla perdita della capacità accomodativa del cristallino, ed il soggetto tende ad allontanare il giornale o il libro per leggere perché non riesce più a mettere a fuoco alla distanza standard di 30-35 cm.
Tale disturbo si manifesta in genere intorno ai 40 anni, pur tuttavia già a 35 anni molti pazienti sentono la necessità di sottoporsi ad una visita oculistica manifestando vaghi ma fastidiosi disturbi, quali stanchezza, cefalea, incapacità a concentrarsi, astenopia.
Le persone in generale sono emmetropi (cioè senza difetti visivi) e non necessitano di alcuna correzione, o ametropi (cioè astigmatici, ipermetropi o miopi: in alcuni casi il difetto è associato) e necessitano di un occhiale per compensare il deficit visivo.
Ognuno di noi sviluppa nella propria esistenza, sia che sia ametrope o emmetrope, la presbiopia che con ľetà dovrà correggere in modo diverso, a seconda delle specifiche necessità o con un occhiale preconfezionato, utile, economico, duplicabile ad esempio in ufficio e in casa che ha potere diottrico da +1 sf a + 4 sf, acquistabile presso le farmacie o altri Centri autorizzati, o con un occhiale che deve essere acquistato dalľottico perché personalizzato e che potrà avere diverse applicazioni: da lontano e da vicino oppure lontano-media distanza -vicino, oppure per ľutilizzo per VDT e per vicino.
Si intende infatti parlare dei comodi occhiali multifocali che, definiti “a geometria variabile”, permettono una applicazione in tutti i campi della visione: lontano / media distanza / vicino.
Per coloro che usano molto il VDT consigliamo i nuovi occhiali “office” o “le enti addpower”: si tratta di lenti monofocali evolute che offrono, grazie alla digressione del potere diottrico di + 0,75 D a partire dalla parte bassa delle stesse verso ľalto, una sensazione di confort visivo e tridimensionalità ben differenti dalle lenti monofocali tradizionali.
Oltre alla correzione con i diversi tipi di occhiali, oggi è possibile correggere la presbiopia anche con lenti a contatto multifocali ben tollerate, o correggere ove possibile i 2 occhi con correzioni diverse, uno per lontano e ľaltro per vicino, permettendo ľintegrazione della visione al cervello che crea una compensazione nelle due diverse situazioni.
Non mancano soluzioni chirurgiche, dalľutilizzo di lentine multifocali che si impiantano quando si opera di cataratta, o la ICL, agli interventi con radiofrequenza, cheratoplastica conduttiva che usa onde radio per curvare maggiormente la cornea e migliorare la visione da vicino, (metodo approvato già nel 2004 dalla FDA americana).
Si segnala infine ľintervento con il laser ad eccimeri oppure il laser ad erbio. Con quesťultimo metodo, messo a punto da un mio vecchio collega ed amico di Roma e già utilizzato per la prima volta nel 1998 negli Stati Uniti, si ripristina ľaccomodazione per correggere la presbiopia con fotoablazioni sclerali. La metodologia detta “tecnica sclerale” o LAPR ( Laser Assisted Presbyopia Reversal) prevede un intervento esterno alla cornea e al cristallino e si effettua sulla sclera con delle microincisioni che permettono di ripristinare la funzione accomodativa del complesso muscolo-ciliare – cristallino.
Allo studio vi sono anche altri metodi di carattere chirurgico che potranno risolvere nel futuro la presbiopia in modo definitivo eliminando completamente ľutilizzo degli occhiali.
Per concludere la visita oculistica oltre ad escludere le varie patologie quali il glaucoma, la maculopatia, la cataratta serve a permettere la correzione di alcuni difetti ottici e consigliare al paziente soluzioni immediate migliorative, quali anche la semplice prescrizione di colliri, e a portare il soggetto che utilizza gli occhi tutto il giorno in mille attività diverse ad avere una qualità visiva ottimale, con una performance di alta qualità.