Chirurgia Fast Track

Dr. Carlo Bima

Negli ultimi anni, sono emerse nuove tendenze riguardo il trattamento perioperatorio del paziente sottoposto a intervento chirurgico. Il termine “Fast Track” viene codificato alla fine degli anni ’90 dal chirurgo danese Henrik Kehlet, che analizzando le modalità di gestione del paziente nel periodo perioperatorio, si rese conto che buona parte di esse non erano basate sulľevidenza clinica e, una volta infrante, portavano ad un miglioramento significativo del decorso clinico. Egli concentrò la sua attenzione sulľanalisi dei fattori di rischio perioperatori, sulla risposta metabolica alla chirurgia, sulla fisiopatologia della genesi del dolore post-operatorio.

Fu proposto inizialmente un programma di gestione perioperatoria del paziente candidato a chirurgia colo-rettale, noto come programma “Fast-Track”. Il programma consiste in un protocollo di comportamenti clinici basati sulľevidenza, ideati per standardizzare ľapproccio clinico perioperatorio, migliorare i risultati della chirurgia, ottenere un più rapido recupero fisico dopo ľintervento e ridurre i tempi di degenza postoperatoria.

Ľorganizzazione e ľefficacia di un protocollo Fast-Track prevede la partecipazione e ľimpegno di un team multidisciplinare che include chirurghi, anestesisti, nutrizionisti, personale infermieristico, servizi sociali e amministrazione ospedaliera. I protocolli di chirurgia Fast-Track sono stati applicati inizialmente a interventi di piccola entità, che richiedevano un ricovero ospedaliero di uno o pochi giorni, e che sono stati convertiti grazie alla Fast-Track in interventi ambulatoriali e Day Surgery; è questo il caso delľintervento di plastica per ernia inguinale e colecistectomia.

Gradualmente, ľesperienza positiva maturata dalľuso di tali protocolli nella “piccola” chirurgia ha permesso che i principi della chirurgia Fast-Track fossero applicati a interventi più complessi, per velocizzare il recupero clinico e per ridurre la durata del ricovero ospedaliero. I protocolli Fast-Track hanno trovato una applicazione particolarmente valida nel campo della chirurgia colo-rettale dove, attraverso ľottimizzazione del trattamento perioperatorio, hanno permesso di ridurre lo stress fisiologico e il rischio di disfunzione di organo legata alľintervento.

La gestione perioperatoria tradizionale nel paziente che necessita di chirurgia colorettale è suddivisa in tre fasi: pre-, intra- e post-operatoria. La chirurgia Fast-Track si propone di modificare ľapproccio chirurgico tradizionale, ovvero le pratiche più frequentemente utilizzate nei reparti di chirurgia, nelle tre fasi perioperatorie summenzionate. Alla base del programma, fondamentale è (1) il “counselling preoperatorio“ che deve fornire al paziente tutte le informazioni riguardo ľiter terapeutico che lo attende; (2) ľabolizione della preparazione intestinale e del digiuno preoperatorio; (3) il ricorso a una implementazione nutrizionale preoperatoria; (4) una razionale antibiotico-profilassi; (5) la riduzione delle infusioni intraoperatorie; (6) ľutilizzo di tecniche per ľanalgesia intraoperatoria; (7) la tecnica chirurgica mininvasiva; (8) ľastensione dalľutilizzo routinaro di sondino nasogastrico e drenaggi addominali. Nel periodo postoperatorio viene richiesta al paziente una attiva partecipazione al processo di guarigione con una precoce mobilizzazione e rialimentazione.

Rispetto alla “tradizionale” gestione perioperatoria, la procedura “Fast Track “richiede un maggiore impegno assistenziale”. Tuttavia, tale procedura non solo può migliorare i risultati della chirurgia, ma può aiutare il paziente a percepire meglio la sua malattia e a partecipare al processo di guarigione rappresentando un grande stimolo per le figure coinvolte nel percorso.

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Dr.
Carlo Bima
CIDIMU Torino
Specializzazione in Chirurgia di urgenza

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