10 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Dr. Francesco Zappia

Quando il controllo ti salva la vita.

La mammella è un organo tipicamente femminile che rappresenta la maternità e la sessualità per le donne e la sorgente di nutrimento per il bambino. Il carcinoma mammario è la causa principale di mortalità per neoplasia nelle donne in Europa e in Nord America. Le lesioni benigne e quelle infiammatorie sono importanti solo se mimano un carcinoma.

Tra i fattori di rischio per neoplasia maligna si considerano:

– Ľetà della paziente: vi è un aumento di lesioni maligne con ľaumentare delľetà. La patologia benigna è invece tipica delľetà giovanile.
– La familiarità per tumori mammari.
– Pregresse patologie benigne mammarie come la malattia fibroso-cistica e il papilloma intraduttale.
– Pregresse patologie mammarie maligne.
– Pregresse patologie neoplastiche maligne come ad esempio tumori ovarici e uterini.
– Le gravidanze in età avanzata e le donne nullipare.
– Più lungo è il periodo di attività fertile maggiore è il rischio di Carcinoma Mammario.
– Radiazioni al torace nelle donne sottoposte a terapia radiante.
– Ľobesità aumenta il rischio nelle donne in post-menopausa di 2 – 4 volte.

Controverso è invece il ruolo degli estro-progestinici ed estrogeni sostitutivi dopo la menopausa.

I fattori che invece offrono una certa protezione sono:
– ľallattamento;
– le gravidanze a termine al di sotto dei 20 anni.

Nonostante le ricerche cliniche e biologiche abbiano portato ad una maggior conoscenza della storia naturale del carcinoma mammario e le innovazioni tecnologiche diagnostiche e terapeutiche abbiano migliorato la qualità della vita, ľunica possibilità per ridurre la mortalità per carcinoma mammario è la diagnosi precoce.
Ľesame clinico e i test specifici (ecografia – mammografia – es. citologico etc…) evitano di sottostimare le lesioni neoplastiche e di ricorrere con troppa frequenza alle biopsie chirurgiche.

Clinicamente la lesione mammaria si può presentare con dolore, tumefazione, sangue dal capezzolo, nodulo palpabile.

La sensibilità delľesame clinico varia a seconda:
– delle dimensioni del nodulo (scarse per tumori < 1 cm);
– delľetà delle pazienti (ridotta < 40 anni);
– del volume della mammella;
– delle gravidanze;
– delľallattamento;
– della fase del ciclo mestruale ed è, quindi, condizionata dallo stadio della malattia che, solo in fase conclamata, presenta i segni specifici della neoplasia.

ĽESAME ECOGRAFICO è di agevole esecuzione, non è invasivo, non è doloroso né pericoloso e trova specifica indicazione per valutare donne in età giovane, nelle quali le ghiandole mammarie hanno strutture dense e in donne in età più avanzata nelle quali le mammelle abbiano acquisito analoga densità strutturale che limita le possibilità diagnostiche della mammografia. Ľesame non è idoneo per rilevare microcalcificazioni o ľesistenza di un nodulo mascherato da una marcata involuzione adiposa della ghiandola.

LA MAMMOGRAFIA
caratterizza una lesione palpabile e identifica lesioni non palpabili nei programmi di screening.
Si desume che ľecografia e la mammografia sono tra di loro complementari e che non sono alternative tra loro.
Ľintroduzione su larga scala delle indagini senologiche ha determinato un aumento del rilevamento delle lesioni mammarie di natura incerta ed è a volte necessario ricorrere alla definizione anatomo-patologica.
LA RISONANZA MAGNETICA è una valida metodica per valutare con precisione la biostruttura della mammella e grazie alla sua elevata sensibilità consente una descrizione raffinata delľarchitettura del tessuto ghiandolare. Consente inoltre di evidenziare le più piccole alterazioni strutturali grazie alľimpegno del mezzo di contrasto idoneo. Tale esame, pur non in grado di sostituire la mammografia o ľecografia come primo esame nello screening del tumore mammario, trova indicazioni nelle stadiazioni loco-regionali di neoplasie mammarie già accertate, nello studio pre-operatorio e/o post-chemioterapico dove si può differenziare il tessuto flogistico o fibrotico dal tessuto neoplastico; in presenza di protesi mammarie e in presenza di metastasi anche ascellari da carcinoma ďorigine sconosciuta con mammografia negativa. Può ancora trovare indicazione nelle discrepanze fra reperti radiologici, ecografici e palpatori in presenza di fondato sospetto clinico.