7 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Dr. Alberto Bellone

Ľoculista Alberto Bellone: «Nuove lenti a tecnologia avanzata per correggere i difetti di vista già esistenti o indotti dalľintervento. Si torna a vedere bene anche da vicino».

È ľintervento chirurgico più eseguito al mondo e uno tra i più antichi mai praticati. Ľoperazione per rimuovere la cataratta, quella sorta di velo che offusca lo sguardo e che annebbia la visione, è oggi eseguita di routine, grazie a una tecnica con ultrasuoni che riduce gli effetti collaterali. Non solo: la tecnologia ha fatto ulteriori passi avanti, permettendo di eliminare il problema della cataratta in modo rapido e indolore e, allo stesso tempo, di risolvere difetti di vista già esistenti o causati dalľintervento stesso. Sono state infatti messe a punto delle lenti che, inserite nelľocchio, permettono di risolvere i disturbi visivi pre-esistenti o quelli causati dalľintervento stesso.

«Si tratta di una nuova generazione di protesi intraoculari che risolvono tutti i difetti di vista, le AT IOL, acronimo di lenti intraoculari a tecnologia avanzata – spiega Alberto Bellone, oculista di Torino specializzato in chirurgia refrattiva e microchirurgia oculare -. Sono lenti multifocali, costruite sul paziente in base ai difetti visivi e alle abitudini personali, come ad esempio la lettura o la guida notturna. Durante ľoperazione sono impiantate alľinterno delľocchio garantendo una visione ottima anche senza occhiali».

Le AT IOL di ultima generazione, in commercio da circa un anno, sono prive dei difetti delle precedenti generazioni. «Con le vecchie lenti la visione era ottima, ma in alcuni pazienti, potevano verificarsi aloni notturni – spiega Bellone -. Questa nuova versione ha eliminato i problemi migliorando le performance del nuovo tipo di lente. Pochi pazienti, tuttavia, conoscono la possibilità di impiantare lenti AT IOL o si fanno influenzare da chi ha utilizzato le precedenti versioni e non è rimasto così soddisfatto. Oggi, fortunatamente, tutti i difetti sono superati: ne ho impiantate oltre un centinaio, con un tasso di soddisfazione vicino al 100%».

Le nuove lenti multifocali offrono ľopportunità di una seconda giovinezza, permettendo una vita sportiva e dinamica ed eliminando, nello stesso tempo, gli occhiali per leggere: «Dopo i 50-55 anni, il cristallino perde la sua elasticità e quindi la capacità di mettere a fuoco le immagini da vicino – afferma ľoculista -. Quindi se il paziente ha un difetto di vista, si può rimpiazzarlo con uno artificiale che corregga tutti i difetti Dopo la rimozione della cataratta è spesso necessario ľuso di lenti correttive, nella stragrande maggioranza di casi per leggere da vicino o per un difetto residuo o indotto dalľintervento. Oggi, grazie alle nuove lenti intraoculari multifocali, è possibile vedere in modo ottimale, in quanto correggono difetti pre-esistenti come astigmatismo ed ipermetropia».

Cos’è la cataratta? «La cataratta consiste nelľopacizzazione del cristallino, la lente naturale interna alľocchio, che provoca ľannebbiamento progressivo della vista. Non necessariamente è sinonimo di vecchiaia: di solito interessa gli ultracinquantenni, ma alcuni fattori possono anticiparne ľinsorgere, ad esempio nei diabetici, nei pazienti che fanno un uso prolungato di farmaci come cortisone, chemioterapici; oppure dopo a ferite o a traumi oculari gravi o ad altre malattie oculari; o ancora in seguito ad una eccessiva esposizione ai raggi solari. Ľintervento di rimozione della cataratta può essere praticato indipendentemente dal grado di opacizzazione del cristallino quando impedisca al paziente di svolgere le normali attività quotidiane. Dopo ľintervento chirurgico le probabilità di ottenere un miglioramento della vista sono eccellenti (superiori al 97%). Le AT IOL sono lenti intraoculari artificiali di materiale plastico e di piccole dimensioni, inserite dal chirurgo dopo la rimozione della cataratta. Sono ben tollerate dalľorganismo e non danno luogo a fenomeni di rigetto. Il materiale inalterabile e di lunga durata la rende utilizzabile anche in pazienti giovani. I cristallini multifocali permettono la messa a fuoco a varie distanze e sfruttano le proprietà fisiche della luce (diffrazione) e sono dotati di filtri UV per proteggere la retina.