7 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

In pazienti che manifestano dispnea, è fondamentale il ruolo delľesame spirometrico per confermare la presenza di ostruzione delle vie aeree (in alternativa, potrebbe trattarsi di restrizione dei volumi polmonari oppure di dispnea da cause extra-polmonari).
Stabilita la presenza di ostruzione delle vie aeree, ľesame funzionale spirometrico consente inoltre la diagnosi differenziale tra ostruzione persistente (BPCO) e ostruzione reversibile (asma bronchiale).

 
BPCO
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia caratterizzata da ostruzione del flusso aereo non completamente reversibile,  associata ad una  risposta infiammatoria del polmone a particelle aerodisperse e inalate, con andamento progressivo e riacutizzazioni più o meno frequenti a seconda dei vari pazienti. La malattia è prevenibile e curabile.
 
Difficoltà respiratoria (dispnea) unitamente a  tosse ed espettorazione, in un soggetto che presenti anamnesi positiva per  avvenuta esposizione ai noti fattori di rischio, sono i principali sintomi che fanno sospettare la BPCO. Per confermare la diagnosi è necessaria la dimostrazione funzionale di ostruzione, mediante ľesame spirometrico.
Non sempre vi è correlazione tra la “quantità” di dispnea e la “quantità” di ostruzione. Alcuni soggetti presentano ostruzione senza manifestare sintomi di rilievo. Questa considerazione sottolinea ľimportanza di effettuare la spirometria precocemente, per riconoscere la presenza di BPCO nello stadio iniziale, senza aspettare i sintomi che, talvolta, possono presentarsi solo tardivamente nella storia naturale della malattia.
 
Ľesame spirometrico consente non solo la conferma della diagnosi ma anche la stima della gravità (spirometrica) della BPCO, secondo linee guida internazionali (stadiazione GOLD).
Ma la spirometria, ancorché indispensabile, non descrive tutta la complessità di questa malattia nel singolo paziente. La definizione della gravità deve tenere conto anche di altri fattori di rischio, valutabili con ľesame clinico del paziente e con ľausilio di parametri funzionali e indagini bioumorali e strumentali.
 
Tra gli elementi di valutazione, hanno particolare rilievo la frequenza delle riacutizzazioni, la presenza di altre malattie (comorbilità),  la gravità della dispnea  e ľesito di alcuni accertamenti, quali: test di diffusione delľossido di carbonio (DLCO),  ossimetria, emogasanalisi,  test del cammino in 6 minuti, radiografia del torace, TC del torace, ecocardiografia e altri ancora.
Il trattamento  -farmacologico ma non solo-  deve essere personalizzato sulla base della valutazione complessiva, al fine di evitare o almeno allontanare il rischio delľinsufficienza respiratoria cronica,  condizione   che -quando non  altrimenti correggibile- richiede  la somministrazione di ossigeno (ossigeno-terapia).
 
Asma bronchiale
Ľasma bronchiale è un malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che si presenta con episodi di dispnea, tosse per  lo più non produttiva (espettorazione scarsa o nulla),  e talvolta sensazione di costrizione al torace. Il meccanismo principale alla base  di  tali episodi è rappresentato dalľostruzione bronchiale di variabile gravità, reversibile (dopo terapia o spontaneamente).
Ľinfiammazione della parete dei bronchioli è responsabile della cosiddetta “iperreattività bronchiale”, condizione che facilita ľostruzione bronchiale durante gli episodi sintomatici. Se persistente, ľinfiammazione può provocare modifiche strutturali dei bronchioli (“rimodellamento”) e, col tempo, la reversibilità può diventare incompleta. Il rimodellamento  può comportare una progressiva riduzione della  funzione ventilatoria.
Ľasma non è uguale in tutti  i soggetti “asmatici”, ma può presentare variabilità clinica e variabilità nella risposta alla terapia. A tal proposito,  sono stati delineati differenti “fenotipi “ delľasma bronchiale, che sul piano clinico possono essere individuati mediante test diagnostici aggiuntivi a quello che è ľesame indispensabile, la spirometria.
In questa malattia la spirometria è indispensabile per  confermare ľostruzione e dimostrare la gravità e la reversibilità delľostruzione stessa: è reversibile se dopo inalazione di salbutamolo,  si dimostra un miglioramento del flusso aereo (FEV1) di almeno il 12%.
Se la spirometria è normale, in presenza di storia clinica suggestiva  di asma, la diagnosi può essere confermata con il test di broncostimolazione aspecifica mediante inalazione di metacolina a dosaggio progressivo: in presenza di iperreattività bronchiale si ottiene una riduzione del flusso aereo (FEV1) del 20% rispetto al valore di partenza.
 
Come per la BPCO, anche per ľasma dopo la conferma della diagnosi si procede con la stadiazione della malattia. Si utilizzano non solo i parametri spirometrici, ma anche  elementi  clinici secondo le linee guida GINA.
Lo scopo del trattamento, farmacologico ma non solo, è il raggiungimento del controllo della malattia e poi il mantenimento della remissione, condizione che riduce il rischio di rimodellamento delle vie aeree  e il  rischio  di una progressiva riduzione della funzione polmonare.