8 SETTEMBRE 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Dr. Paolo Tonello

La prevenzione.

Il cancro del colon-retto è una delle neoplasie a più elevata morbosità e mortalità nei paesi occidentali; essa infatti rappresenta la seconda causa di morte per tumore sia nelľuomo che nella donna nel Nord America e nelľEuropa occidentale, superata soltanto dal carcinoma polmonare. In America nel 2000 si sono avuti centotrentamila nuovi casi e cinquantaseimila decessi.

La prevenzione per la riduzione delľncidenza del cancro colorettale può essere di due tipi:
prevenzione primaria: consiste in una corretta abitudine alimentare, caratterizzata dalla riduzione di consumo di alimenti ad alto contenuto calorico e dalľaumento degli alimenti ricchi in fibre. Tale prevenzione, anche se raccomandabile, non ha finora dato i risultati sperati; tuttavia risultati valutabili statisticamente saranno disponibili soltanto fra 10/20 anni;
prevenzione secondaria: si basa sulľindividuazione precoce delle lesioni pre-cancerose. La prevenzione secondaria si effettua attraverso ľutilizzo dello screening che si avvale fondamentalmente di due strumenti: ricerca del sangue occulto fecale (Haemoccult) ed esame endoscopico del colon-retto.

Nelľultimo decennio si è registrata una diminuzione della incidenza e della mortalità, dovuta alla introduzione su larga scala degli screening per la neoplasia. Recenti studi hanno infatti dimostrato ľutilità della prevenzione secondaria che si attua attraverso il riconoscimento e ľasportazione dei polipi adenomatosi mediante una colonscopia, la quale permette di esplorare tutto il colon e di eseguire eventualmente durante lo stesso esame una polipectomia endoscopica.

La maggior parte dei casi di cancro del colon retto deriva infatti dalla trasformazione di polipi adenomatosi.
La rimozione degli adenomi riduce in maniera statisticamente significativa ľincidenza del carcinoma. Lo screening del carcinoma colorettale è quindi al momento ľunico mezzo che permette di ridurre non solo la mortalità, ma anche ľincidenza della neoplasia. Le principali società scientifiche (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri, American College of Gastroenterology e American Society for Gastrointestinal Endoscopy) hanno cercato di mettere a punto delle linee guida e proposte operative.

I pazienti sottoposti a screening vengono suddivisi in categorie di rischio secondo determinati criteri; i più importanti sono ľetà e la familiarità, oltre alľanamnesi personale:
soggetti a basso rischio: pazienti di età inferiore a cinquanťanni anni senza sintomi e familiarità;
soggetti a rischio intermedio: pazienti sopra i cinquanťanni anni che non ha altri fattori di rischio oltre alľetà;
soggetti ad alto rischio: pazienti con familiarità positiva (parenti di primo grado che si sono ammalati di tumore colorettale), pazienti appartenenti a famiglie con poliposi adenomatosa familiare e cancro colorettale familiare non poliposo (HNPCC), pazienti con anamnesi personale positiva per adenoma colorettale, carcinoma colorettale, cancro del seno, utero e ovaio, pazienti con malattie infiammatorie intestinali.