Manifestazioni Otorinolaringoiatriche del Reflusso GastroEsofageo (R.G.E.)

Studi sulla correlazione tra sintomi gastroesofagei e disturbi delle vie aeree superiori e inferiori.

Il reflusso gastroesofageo è una delle manifestazioni più frequenti nella popolazione mondiale (61% della popolazione americana, 20% nella popolazione finlandese), ma spesso misconosciuta se non indagata a fondo.  Non è questa la sede per illustrare le alterazioni anatomo-funzionali, né la fisiopatologia propria della sindrome stessa, ma si vanno delineando, con tratti sempre più precisi, alcune manifestazioni che potremmo definire extraesofagee del reflusso gastroesofageo. In particolare gli studi si stanno concentrando sulla correlazione tra sintomi gastroesofagei e disturbi delle vie aeree, superiori ed inferiori. Di volta in volta sono state messe in relazione al reflusso gastroesofageo sintomatologie delle vie aerodigestive superiori, dalla scialorrea alla sensazione di corpo estraneo ipofaringolaringeo, dalla disfonia alla roncopatia cronica con sleep-apnea; mentre appartengono alla sintomatologia da compromissione delle vie aeree inferiori gli episodi asmatici, gli accessi di tosse, le crisi stenocardiche sine materia, fino alla fibrosi polmonare.
In questa sede si vuole mettere ľaccento sulla sintomatologia di pertinenza dello specialista Otorinolaringoiatra e del Foniatra.
Spesso accedono ai nostri ambulatori pazienti affetti da disturbi maldefiniti delle vie aero/digestive superiori, che hanno vagato per gli ambulatori dei propri Curanti bollati con la diagnosi di faringo/laringite cronica. In particolare questi pazienti lamentano sensazioni vaghe di bolo ipofaringeo, che si accentuano nelle ore notturne con il decubito supino, spesso accompagnati da accessi tussigeni, scialorrea e bruciore delle mucose orofaringee. Alľesame obiettivo orofaringolaringeo superficiale, spesso non vengono evidenziate patologie degne di nota, tanto da liquidare spesso tale tipo di paziente con generiche diagnosi di neurodistonia o nevrosi faringo/laringea, così frequenti in passato. 
Se si indagasse sistematicamente con una anamnesi approfondita, si troverebbero spesso disturbi dispeptici riferibili a reflusso gastroesofageo anche minimale, tanto da non essere noto al paziente.  In realtà appare subito evidente anche ad un non addetto ai lavori come la microaspirazione di contenuto gastrico nelle vie aerodigestive superiori porti una mucosa di tipo respiratorio a contatto con materiale secretivo di provenienza gastrica ad acidità elevata in grado di danneggiarla.
Nella razza umana la laringe assolve a tre compiti:
respiratorio,
fonatorio
protettivo nei confronti della deglutizione.Tale protezione viene assolta dalla coordinazione dei movimenti della deglutizione, per i quali la laringe chiude con le corde vocali vere ľaccesso alle vie aeree inferiori al bolo alimentare in transito dall’orofaringe verso ľesofago cervicale. Ľadduzione delle corde vocali vere, principale scudo alla inalazione di bolo alimentare nelle vie aeree, si affianca ad altri meccanismi di protezione, che vanno dalľinnalzamento della laringe nel collo durante la deglutizione, alla protrusione alľindietro della base della lingua, al conseguente abbattimento delľepiglottide a ricoprire ľaditus ad laringem, alla adduzione delle corde vocali false, con riduzione complessiva del lume aereo, anche grazie alla adduzione delle aritenoidi verso la base delľepiglottide. Ľepitelio della laringe è di tipo respiratorio, colonnare pseudostratificato, tranne che in corrispondenza delle corde vocali vere, dove è di tipo squamoso. 
Poiché tale tessuto non è adatto al contatto con gli acidi, ľesposizione prolungata a tale insulto potrebbe essere in grado di indurre delle trasformazioni, anche in senso maligno. Alcuni autori mettono in relazione la comparsa di ulcere, granulomi, noduli e polipi delle corde vocali e della commessura laringea posteriore, come anche di edema o ipertrofia colonnare della mucosa aritenoidea ed interaritenoidea con il reflusso gastroesofageo.  Altri, supportati dalla comparsa di lesioni maligne laringee in pazienti con anamnesi negativa per esposizione a fattori di rischio quali principalmente alcol e fumo od ad altri agenti tossici e con anamnesi familiare negativa per carcinomi, correlano la comparsa del tumore maligno alla presenza di una irritazione cronica della mucosa laringea da parte del reflusso gastroesofageo.
La mucosa del canale digestivo presenta invece meccanismi di protezione dal contatto con gli acidi, una barriera protettiva mucosa che impedisce ai succhi acidi di lederla, almeno fino a che tale barriera si mantenga integra o non aumenti il grado di acidità dei succhi.  La muscolatura esofagea possiede capacità contrattili che facilitano il progredire verso lo stomaco dei boli alimentari ed impediscono la progressione in senso inverso del materiale gastrico. 
Inoltre sono presenti due dispositivi muscolari a valvola, lo sfintere esofageo inferiore e superiore (rispettivamente LES ed UES) che si oppongono ulteriormente al reflusso di secreto gastrico dallo stomaco alla gola. 
Tra le cause di malfunzionamento dei meccanismi di difesa ricordati, la letteratura scientifica elenca fumo, alcol, obesità, problemi ormonali (iperprolattinemia), stress e, soprattutto, presenza di ernia iatale. In presenza di importante reflusso, la mucosa esofagea si altera, dando luogo al quadro della esofagite da reflusso, caratterizzata da pirosi retrosternale e dolori anche violenti, a tipo di spasmi e coliche, retrosternali. Se la quantità di reflusso non è sufficiente a dare una sintomatologia esofagitica, più facilmente si instaureranno sintomi faringo/laringei e polmonari, più sfumati e di difficile individuazione da parte del Curante, che possono così essere riassunti: 

  • bruciori ricorrenti ipofaringei ed orofaringei (gola che brucia)
  • scialorrea (sensazione di troppa saliva in bocca)
  • sensazione di bolo ipofaringo/laringeo (sensazione di avere “qualcosa” in gola che non va né su né giù)
  • sensazione di costrizione esterna laringea (sentirsi stringere al collo)
  • tosse (soprattutto notturna ed in posizione supina)
  • disfonia (alterazioni del tono della voce)
  • roncopatia cronica e sleep-apnea notturni (russare e fermare momentaneamente la respirazione durante il sonno, con la conseguente difficoltà di riposare nonostante le adeguate ore di sonno)
  • asma bronchiale (da inalazioni minimali di sostanze acide al di sotto delle corde vocali).
bonagalvagno
Dr.
Maurizio Bona Galvagno
CIDIMU Torino
Specializzazione in Otorinolaringoiatria, Audiologia, Foniatria

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