Le fonti energetiche nell’esercizio fisico

Meccanismi di produzione energetica e valutazione di alcune discipline sportive.
Dr. Renato Rittatore

ร‰ intuitivo interpretare il lavoro nei campi di un contadino o la prestazione agonistica di un atleta in termini di consumo energetico, in quanto sappiamo che i muscoli, alla stregua di un motore di macchina trasformano in energia meccanica, e quindi lavoro, un altro tipo di energia. Un pรฒ meno immediato risulta perรฒ riconoscere quale tipo di energia ฤพorganismo utilizza per questo scopo. Si tratta in effetti di energia chimica, ottenuta attraverso la demolizione e/o ossidazione di diverse sostanze: i cosiddetti substrati energetici. Come รจ noto le sostanze nutritive (tralasciando le vitamine e i sali minerali) sono suddivisibili da un punto di vista chimico:
โ€ข carboidrati (zuccheri o glicidi)
โ€ข proteine (protidi)
โ€ข grassi (lipidi)

In presenza di ossigeno, trasportato ai tessuti dal sangue tramite ฤพemoglobina contenuta nei globuli rossi, e in seguito a cicli metabolici complessi, si arriva in definitiva alla combustione completa dei substrati con produzione finale di acqua, anidride carbonica ed energia, immagazzinata in un composto chimico dal nome a prima vista un poโ€™ difficile (acido adenosintrifosforico) ma che senzโ€™altro ci รจ piรน familiare con la sua sigla: ATP. Sono proprio i gruppi fosforici presenti nella sua molecola che attraverso una successiva mobilizzazione, in caso di necessitร , possono rendere nuovamente e immediatamente disponibile ฤพenergia immagazzinata.

In sintesi:

(ADP=acido adenosindifosforico P= gruppo fosforico inorganico staccatosi dalla molecola)

ฤฝATP prodotto puรฒ quindi essere impiegato, mano a mano che viene sintetizzato, dal muscolo scheletrico come dagli altri apparati delฤพorganismo al fine di esplicare la sua attivitร ; una parte viene perรฒ immagazzinata nel muscolo stesso ove รจ presente in quantitร  variabili a seconda delle caratteristiche del soggetto. Esiste in realtร  nel muscolo anche unโ€™altra sostanza chimica in grado di liberare immediatamente energia: la fosfocreatina (PC). In presenza di un enzima, la creatinfosfochinasi, tale sostanza perde anchโ€™essa un gruppo fosforico trasformandosi in creatina(C):

Le due reazioni riportate sono entrambe reversibili (come rappresentato dalla doppia freccia), il che significa che fornendo energia tramite i giร  ricordati processi ossidativi dei substrati รจ possibile ricostruire il pool energetico che altrimenti andrebbe ad esaurimento in brevissimo tempo. La disponibilitร  immediata di questi due substrati energetici permette pertanto al muscolo il passaggio istantaneo da una condizione di riposo a una di lavoro, anche minimo, il che non sarebbe altrimenti possibile tramite le reazioni ossidative, che richiedono sempre un certo tempo (delฤพordine di 60/120 secondi) per estrinsecarsi.

Possiamo quindi affermare che mentre in condizioni di equilibrio metabolico, cioรจ nello steady state di un esercizio fisico, ฤพenergia viene fornita esclusivamente dai processi ossidativi, sono invece i fosfati energetici di riserva presenti nel muscolo (ATP e PC) a permettere non solo ฤพinizio delฤพesercizio stesso, ma anche la possibilitร  di espletarlo, in caso di necessitร , con la massima potenza disponibile dalฤพorganismo (superiore di circa tre volte a quella ottenibile sulla base dei processi ossidativi, che ฤora in poi chiameremo aerobici).

Vi รจ perรฒ ancora un terzo meccanismo di produzione energetica, anchโ€™esso indipendente dalฤพossigeno ovvero di tipo anaerobico, come quello riguardante la scissione dei fosfati energetici. Si tratta delฤพenergia cosiddetta lattacida, in quanto ฤพATP prodotto viene ricavato dalla degradazione anaerobica del glucosio proveniente dagli alimenti o da un suo polimero, il glicogeno, immagazzinato nei muscoli come sostanza di riserva, fino ad acido lattico.
Fondamentalmente non si ha produzione di acido lattico fino a quando il prezzo energetico dello sforzo viene pagato dalฤพenergia aerobica, cioรจ fino a quando non viene superata la soglia anaerobica: da questo momento in poi ogni ulteriore incremento delฤพintensitร  dello sforzo comporta un progressivo aumento della concentrazione di acido lattico nel sangue (fino a un valore limite oltre il quale il soggetto non รจ piรน in grado di continuare la prestazione) mentre non aumenta piรน il consumo di ossigeno, in accordo con ฤพavvenuto raggiungimento del massimo consumo possibile in quel momento da parte del soggetto.

Valutazione in chiave energetica di alcune discipline sportive. Come giร  visto possiamo riassumere le fonti energetiche, a seconda delฤพintervento o meno delฤพossigeno, in aerobiche ed anaerobiche; queste ultime, a loro volta si distinguono ancora in alattacide (ATP e PC) e lattacide. Da un punto di vista funzionale sono proprio le sorgenti anaerobiche quelle che riescono a esprimere la massima potenza sviluppabile da un muscolo (la cosiddetta potenza esplosiva) che permette quindi prestazioni di elevata intensitร  ma necessariamente di breve durata a causa delฤพesaurimento dei substrati. Viceversa la fonte aerobica (ossidativa) disponendo di una grande quantitร  di combustibile (glicidi e lipidi, in misura molto minore protidi) e con il comburente (ossigeno) limitato solo dalla massima capacitร  di trasporto ai muscoli, permette prestazioni protratte nel tempo, sia pure a livelli sottomassimali.

A queste differenze funzionali corrispondono vere e proprie differenze anatomiche nella struttura dei muscoli striati, che a seconda del relativo contenuto delle loro fibre in mioglobina e in fosfati energetici, vengono distinti in rossi e bianchi. I primi sono caratterizzati da una minore velocitร  di contrazione (muscoli lenti) che perรฒ puรฒ essere mantenuta piรน a lungo, al contrario di quanto accade nei secondi. A questo punto non dovrebbe essere difficile comprendere quali tipi di energia entrano in gioco nei vari tipi di attivitร  sportiva.

Possiamo considerare un primo raggruppamento costituito da esercizi caratterizzati da tempi di durata brevissimi (fino a circa dieci secondi) e prestazioni di elevata potenza (100 metri piani, 110 metri ad ostacoli, lanci, salti, prove di velocitร  nel ciclismo su pista). In questi casi ฤพenergia impiegata dai muscoli non puรฒ che essere quella anaerobica alattacida, sia per la sua immediata disponibilitร  che per la potenza sviluppabile.

Gli atleti praticanti queste specialitร  si distinguono per una maggiore disponibilitร  di fosfati energetici, conseguente a masse muscolari piรน sviluppate e piรน ricche di fibre bianche.

La situazione opposta si verifica negli esercizi protratti a lungo (da parecchi minuti ad alcune ore) quali ad esempio la maratona, le corse ciclistiche su strada, lo sci di fondo, il nuoto sulle lunghe distanze. In questi casi il contributo delle sorgenti anaerobiche risulta molto scarso e il prezzo viene quasi esclusivamente pagato in termini aerobici; verranno quindi privilegiati i soggetti con elevati massimi consumi di ossigeno e con masse muscolari in cui predominano le fibre rosse. Vi รจ poi un terzo raggruppamento di prestazioni che potremmo considerare, sempre da un punto di vista energetico, come intermedio tra gli altri due: 400 metri piani e ad ostacoli, le gare di mezzofondo in atletica, quelle di velocitร  nel nuoto, ecc ). Per questo tipo di prestazioni sono richieste infatti, oltre ad elevate performances anaerobiche (lattacide e alattacide), anche delle ottime capacitร  aerobiche, rappresentate da valori molto alti di massimo consumo di ossigeno.

Un cenno a parte, per concludere, sul tipo di carburante impiegato dai muscoli nel corso di una prestazione aerobica.
Per quanto siano i lipidi a sviluppare la piรน alta quota di energia dalla loro combustione (9,3 kcal/gr. contro le 4,1 kcal/gr. dei glicidi e dei protidi), per tutta una serie di ragioni su cui non รจ il caso di soffermarsi, sono in realtร  i glicidi il carburante di scelta utilizzato dai muscoli quando il livello energetico della prestazione risulta elevato, come dimostrato dalla valutazione del quoziente respiratorio (QR) durante ฤพesercizio, cioรจ del rapporto tra ฤพanidride carbonica prodotta e ฤพossigeno consumato. Solamente quando vengono esaurite le scorte glucidiche (lavoro protratto e/o eseguito a digiuno) il QR si abbassa, indice di un utilizzo del substrato lipidico.

I grassi possono inoltre rappresentare il combustibile di scelta per lavori di bassa intensitร  metabolica, a conferma che una regolare attivitร  basata su pratiche di fondo (footing, nuoto, bicicletta, sci nordico), svolta a livelli sottomassimali e doverosamente abbinata a una dieta controllata in senso calorico, rappresenta la migliore garanzia per il mantenimento del peso forma.

rittatore
Dr.
Renato Rittatore
CIDIMU Torino
Specializzazione in Medicina Interna
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