Sintomatologia e cenni di esami diagnostici.
Dr. Guido Cerrato
Ľarticolazione della spalla permette ampi movimenti nello spazio, questa caratteristica ha favorito ľevoluzione della specie umana a prezzo tuttavia di una maggiore esposizione a patologie (dolori e lussazioni) verosimilmente risparmiate agli altri esseri viventi. Quasi nessuno di noi è esente dai danni provocati dalľusura, da diverse malattie o da traumi sulľarticolazione omero-scapolare. Questa situazione è favorita dal fatto che sui due capi articolari suddetti agiscono muscoli e tendini costretti a muoversi in uno spazio ridotto ed inestensibile.
Qualsiasi evento patologico porta ad un aumento di spessore (edema) di queste strutture che peggiora la già difficile situazione anatomica. I normali movimenti (sollevare il braccio sopra la testa, allacciarsi il reggiseno, prendere il biglietto in autostrada o una borsa sul sedile posteriore delľauto) diventano difficili, estremanente dolorosi, a volte impossibili. I dolori peggiorano di notte ostacolando il riposo. Alcune attività lavorative, abitudini posturali o sport praticati per diletto o professione favoriscono o peggiorano queste situazioni patologiche.
Altre cause di dolore sono gli esiti di eventi traumatici che colpiscono la spalla direttamente o indirettamente (cadute a braccio teso).
I tendini della spalla (in particolare quelli detti “della cuffia dei rotatori”) subiscono un trauma a cui rispondono con un aumento di spessore (edema) che ostacola il loro normale scorrimento oppure si lacerano in parte o del tutto.
Anche ripetuti eventi infiammatori tendono a provocare alterazioni croniche della struttura tendinea con conseguente minore resistenza delle fibre ai successivi traumi a alla normale usura. I tendini interessati si assottigliano e sovente si rompono in toto o parzialmente.
I tendini della cuffia dei rotatori hanno la funzione di mantenere il contatto tra la testa omerale e la cavità articolare della scapola (la glenoide) e collaborano col deltoide nelle fasi iniziali del movimento del braccio. Altre volte esiste una instabilità congenita o post traumatica della spalla e la testa omerale tende a fuoriuscire dalla glenoide in toto o in parte (lussazione). Ne conseguono danni tendinei e ligamentosi e inabilità temporanea o permanente.
Gli esami a disposizione del Medico al fine di diagnosticare il tipo e ľentità del danno sono:
• la radiografia tradizionale
• l’artrografia
• la Tac e ľartroTac
• la Risonanza Magnetica Nucleare
• ľecografia
La radiologia tradizionale è un esame facilmente eseguibile, non doloroso e poco costoso che fornisce ottime informazioni sulla struttura ossea su malformazioni, eventuali fratture o lussazioni e su alterazioni calcifiche dei tessuti molli periarticolari.
Ľartrografia, oggi meno usata di un tempo, leggermente invasiva, fornisce informazioni su lesioni della cuffia dei rotatori totali o parziali ma solo se situate a livello della parte inferiore della cuffia stessa.
ĽartroTac, indaginosa e moderatamente invasiva, dimostra le lesioni dei labbri glenoidei ma non evidenzia con attendibilità i tessuti molli periarticolari. La Tac diretta evidenzia alterazioni ossee degenerative o traumatiche.
La RMN permette uno studio accurato delle strutture ossee e dei tessuti molli muscolo tendinei e ligamentosi. In particolare dei tendini della cuffia (i primi ad essere colpiti) evidenzia alterazioni degenerative, infiammatorie e lesioni in tutti i loro stadi e le loro sedi. La grande panoramicità di indagine, tipica delľesame, agevola le diagnosi. Anche questo esame ha alcuni (pochi) limiti: è, come gli altri, operatore-dipendente e piuttosto costoso, poiché richiede apparecchiature complesse, ingombranti e dedicate alľesame, ancor oggi relativamente poco diffuse sul territorio.
Ľecografia è il mezzo diagnostico più diffuso e che offre il miglior rapporto costo – beneficio. É un esame praticato dai primi anni 80 e ľaffinarsi delle tecnologie e delľesperienza ľha resa molto affidabile. Anche questo esame è operatore e apparecchiatura dipendente ma il suo costo è relativamente ridotto. Ľesame non è doloroso né particolarmente impegnativo per il Paziente.
Sono valutabili le strutture muscolari e tendinee della spalla e le borse sierose che vanno comparate con le controlaterali assunte come normali. Le eventuali alterazioni sono percepibili nelle fasi iniziali (non ancora visibili con altre indagini fatta eccezione per la RMN). Facilmente sono rilevabili segni di borsiti e di versamenti articolari.
Ľesame è ripetibile senza danni per il Paziente per valutare ľesito della terapia. In genere sono richiesti al Paziente semplici movimenti per meglio esporre al fascio ultrasonico le strutture tendinee più nascoste. I limiti delľesame sono posti dalľimpossibilità di valutare completamente alcuni tendini costantemente mascherati da strutture ossee, a volte il dolore lamentato dal Paziente e ľimpossibilità ai movimenti impediscono le prove dinamiche.
In genere la radiografia tradizionale eseguita con varie proiezioni e ľecografia sono gli esami che permettono una prima valutazione di una spalla dolorosa o traumatica, riservando gli esami più complessi in caso di dubbio diagnostico o in previsione di interventi chirurgici riparativi.