ร piuttosto frequente, in questo piรน che in altri tipi di patologia, osservare una scarsa correlazione tra la sintomatologia (dato soggettivo) ed il riscontro diagnostico strumentale (dato oggettivo).
La capacitร di controllo della funzione contenitiva della vescica rappresenta un fattore essenziale nella nostra vita quotidiana, ma รจ probabile che ce ne rendiamo conto solo allorchรฉ essa vada perduta.
ฤฝincontinenza urinaria rappresenta una condizione stressante, avvilente ed a volte invalidante ed in aggiunta alla sua importanza dal punto di vista medico presenta importanti implicazioni sociali ed economiche.
Benchรฉ la gran parte dei dati epidemiologici relativi alฤพincontinenza urinaria si basi su popolazione nord europea ed americana ed i dati relativi alla popolazione italiana siano scarsi e frammentari, possiamo affermare che in Italia vi sono oggi oltre tre milioni di incontinenti urinari, anche se tale prevalenza รจ abbondantemente sottostimata.
Aspetti Clinici
ฤฝincontinenza urinaria femminile puรฒ dipendere dalla presenza di due distinti fattori o dalฤพassociazione di entrambi:
a) deficit dei meccanismi uretrali della continenza;
b) iperattivitร vescicale nella fase di riempimento.
Il termine stress-incontinence si applica a quelle forme di incontinenza urinaria nelle quali la paziente riferisce di perdere urina in occasione di colpi di tosse o di sforzi compiuti nella vita quotidiana; nella urge-incontinence invece la paziente riferisce unโimperiositร minzionale con ฤพincapacitร di trattenere le urine prima di raggiungere la toilette.
Nonostante perรฒ la sempre maggiore disponibilitร ed affidabilitร di tecniche diagnostiche strumentali precise e sofisticate (urodinamica) la raccolta delฤพanamnesi urologica, ginecologica e generale non deve mai essere trascurata, in particolare per identificare dati soggettivi correlabili alla funzione vescico-uretrale (sintomi ostruttivi, sintomi irritativi) e per ipotizzare una possibile lesione neurologica misconosciuta. ร inoltre indispensabile una serie di accertamenti preliminari, prima di giungere alฤพesame urodinamico, principalmente ฤพesame urine con urocoltura, ฤพesame citologico urinario, ฤพecografia delฤพaddome ed il diario minzionale.
Terapia
In materia ฤincontinenza, il trattamento piรน efficace non puรฒ che essere quello basato sulla diagnosi fisiopatologica. Tenendo conto della molteplicitร , della complessitร e della diversa associazione dei vari fattori causali, il trattamento dovrร spesso ricorrere alฤพassociazione di diverse possibilitร .
Il medico dovrebbe resistere alla tentazione di ricorrere avventatamente alla terapia farmacologica senza un adeguato approfondimento diagnostico, poichรฉ essa puรฒ non solo risultare priva di efficacia ma anche potenzialmente dannosa in assenza di una corretta preliminare valutazione diagnostica. La terapia farmacologica (in particolare i farmaci cosiddetti โanticolinergici o antimuscariniciโ) รจ indicata unicamente nelle incontinenze o nei disturbi vescicali secondari ad una โiperattivitร โ vescicale.
La rieducazione vescicale e perineale รจ una delle possibilitร terapeutiche. Puรฒ essere utilizzata come unica misura terapeutica od in preparazione alฤพintervento chirurgico, od ancora in associazione al trattamento farmacologico.
La terapia chirurgica si avvale oggi di numerose tecniche (sono oltre 200 le diverse tecniche chirurgiche descritte in letteratura mediante le quali รจ possibile intervenire sulฤพincontinenza urinaria), ma giova ricordare che nel momento delฤพopzione terapeutica รจ importante che il chirurgo soffermi prioritariamente la propria attenzione sulฤพopportunitร o meno delฤพintervento stesso. Dobbiamo ฤaltra parte considerare che il miglioramento delle metodiche diagnostiche ha contribuito ad una piรน congrua definizione del conseguente indirizzo terapeutico, con indubbi vantaggi per la paziente sia per la riduzione della degenza sia per ฤพeliminazione dei rischi comunque sempre connessi ad un intervento chirurgico.
Le tecniche oggi piรน comunemente utilizzate (e sempre di piรน verso una chirurgia โmini-invasivaโ) possono riunirsi in quattro gruppi:
1) plastiche di sostegno sotto-cervico-uretrale, eseguite per via vaginale: si interviene per via vaginale, eventualmente associando la riduzione o โplasticaโ di un prolasso;
2) impianto di sling sotto-uretrale (spesso denominato TVT): tramite una piccola incisione vaginale viene inserita una benderella di materiale sintetico che agisce da sostegno ad una uretra ipermobile;
3) impianto di sostanze volumizzanti (denominato โbulking uretraleโ): nei casi di debolezza sfinterica, viene effettuata una infiltrazione di materiale polimerico biocompatibile al di sotto della mucosa uretrale a formare un โcuscinettoโ che agisce aiutando la chiusura sfinterica;
4) impianto di protesi gonfiabili a palloncino (ACT e PRO-ACT) e sfintere artificiale: nei casi piรน complessi di incontinenza urinaria, spesso secondari ad interventi o traumi cosรฌ nel maschio come nella femmina, queste tecniche consentono un pressochรฉ completo recupero della continenza, a fronte perรฒ di una maggiore complessitร operatoria.
I risultati clinici di queste nuove tecniche operatorie sono oggi molto buoni in una elevata percentuale di casi e le complicanze a breve e medio termine sempre minori. Perchรฉ una qualunque tecnica operatoria possa perรฒ esprimere al meglio le sue potenzialitร terapeutiche รจ indispensabile che sia preceduta da una accurata e conclusiva valutazione diagnostica di tipo funzionale (urodinamica). Giova infine ricordare come anche nel maschio esista (specie dopo interventi chirurgici demolitivi quali ad esempio la prostatectomia radicale) la possibilitร di una incontinenza urinaria anche grave: anche in tali casi la chirurgia รจ oggi in grado di fornire aiuto e soluzioni spesso definitive.