Gozzo o struma tiroideo: le varie forme

Per “gozzo(o struma tiroideo)  si intende genericamente l’aumento di volume della tiroide, quando non dovuto a tiroidite o neoplasia. Non è indicativo di una specifica patologia potendosi verificare sia in caso di ipo- che di iper-tiroidismo. La ghiandola può aumentare anche per condizioni fisiologiche quando è sottoposta ad uno sforzo maggiore, come, per esempio, in gravidanza o in pubertà.  Le cause di tale aumento possono essere fattori  genetici  o fattori ambientali, il principale dei quali è la carenza di iodio con l’alimentazione.

Sembra che tutto sia iniziato circa diecimila anni fa quando, per lo sciogliersi dei ghiacciai dopo l’ultima glaciazione, è avvenuta una specie di  “dilavaggio” dello iodio, che dalle zone montane è sceso in mare. Sembra che l’Italia, in larga parte montuosa , sia stata particolarmente dilavata, vista la scarsità di iodio in buona parte del suo suolo, per cui povere di iodio sono le acque che vi scorrono, i vegetali che vi crescono e gli animali che vi pascolano. Con la conseguenza che scarso iodio assumono gli abitanti che di tali alimentano si nutrono.

Lo iodio è un micro-nutriente essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei. Si può comprendere l’importanza che ha tale elemento per  la tiroide  soltanto pronunciando il nome dei suoi due ormoni: triiodo-tironina (o T3) e tetra-iodo-tironina (o T4). Se i’ apporto alimentare è carente la tiroide non è in grado di sintetizzare   la quantità di ormoni necessaria al suo  importante ruolo metabolico.

La scarsità di iodio è universalmente riconosciuta  come la causa principale del gozzo endemico, una delle affezioni endocrinologiche più diffuse nel mondo. 

Capita infatti che in presenza di una scarsa quantità  di ormoni tiroidei in circolo, l’ipofisi, la ghiandola regina  del sistema ormonale che controlla la funzionalità della  tiroide (e di molte altre ghiandole endocrine ad  essa  sottoposte)  aumenta la produzione di uno dei  suoi numerosi ormoni, il TSH  (Thyroid Stimulating Hormone), al fine di  stimolare  la tiroide ad  una maggiore produzione  ormonale, nel tentativo di compensare tale difetto.

Capita tuttavia  che la cronica iper-stimolazione ipofisaria, determina in un primo tempo una iperplasia tiroidea, cioè un ingrossamento diffuso della tiroide, per una aumentata replicazione delle cellule follicolari  (neogenesi follicolare), la prima fase della formazione del gozzo semplice  (per convenzione si parla già di gozzo quando i lobi della tiroide superano le dimensioni dell’ultima falange del pollice  del soggetto in esame, ma può acquisire dimensioni  tali  da   determinare, specialmente se a sviluppo  retro sternale, fenomeni compressivi a carico di trachea ed esofago, causando  difficoltà alla  respirazione e/o alla deglutizione).

Se lo stimolo ipofisario persiste , l’ulteriore evoluzione è imprevedibile.  La naturale evoluzione del gozzo semplice  è Il  gozzo multi nodulare : vengono  selezionati gruppi di cellule tiroidee che iniziano a svilupparsi in modo accelerato,  formando  “noduli  che,  se   assumano  una autonoma ed esaltata funzione produttiva,  sganciata dal controllo ipofisario, sono definiti “nodi caldi”, determinando un quadro di ipertiroidismo; se invece i noduli non sono funzionanti sono definiti nodi freddi”, che devono essere  tenuti sotto controllo ecografico ed eventualmente bioptico, per dirimere i dubbi su una loro evoluzione maligna.

Se i noduli iperfunzionanti sono  due o più, siamo in presenza di un  quadro  definito “gozzo multi- nodulare tossico”, la causa più frequente di ipertiroidismo nelle aree iodio-carenti.

Il  “ gozzo mono-nodulare tossico” (o morbo di Plummer), è una identità che ha alla base la formazione di un adenoma, un tumore benigno, che produce ormoni in modo autonimo, sganciato dal controllo ipofisario, determinando  una forma di  ipertiroidismo.

Il gozzo diffuso tossico  (o morbo di Basedow) è sostenuto da un meccanismo  autoimmune, cioè la la formazione da parte del sistema immunitario di auto-anticorpi che stimolano la produzione di  ormoni da parte delle cellule tiroidee. E’ la causa più frequente di ipertiroidismo nelle aree iodio-sufficienti, che può svilupparsi in qualsiasi età, molto più frequenti nel sesso femminile (forma  file specifico  dedicato).

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