Con quanti volti si presentano i disturbi immunitari

Le patologie immunitarie ben inquadrate e conosciute sono rappresentate da malattie autoimmuni, malattie allergiche e immunodeficienze.
Ma vi sono altre condizioni che non rientrano in queste categorie. Hanno in comune la ipersensibilitร  immunitaria nei confronti di antigeni esterni introdotti nelฤพorganismo. La sfida diagnostica รจ il riconoscimento del meccanismo fisiopatologico e, quando possibile, delฤพagente responsabile.

Vi sono malattie o sindromi a patogenesi immunitaria nelle quali ฤพantigene non รจ endogeno (come per le malattie autoimmuni), la risposta immunitaria non รจ di classe IgE (come per le malattie allergiche propriamente dette o atopiche) e le conseguenze cliniche non sono le infezioni ricorrenti (come per le immunodeficienze).
Quali sono? Per limitarsi a qualche esempio si possono citare alcune forme di dermatite da farmaci, di vasculite, di anemia o leucopenia o piastrinopenia da farmaci.
Queste condizioni si realizzano in seguito a risposte immunitarie (per lo piรน di classe IgM o IgG e talvolta di tipo cellulare T linfocitario) nei confronti di antigeni esogeni (batteri, alimenti, vaccini). Ne consegue la formazione di immuno-complessi (antigene + anticorpo) o la produzione di cellule linfocitarie T reattive.
Si tratta di ipersensibilitร  immuno-mediata (le differenti modalitร  sono descritte come reazioni di tipo II, di tipo III, di tipo IV) ma non di ipersensibilitร  allergica in senso stretto (che รฉ di tipo I, IgE-mediata).
Gli immuno-complessi (tipo III) evocano reazioni infiammatorie, che hanno lo scopo di eliminare gli immuno-complessi medesimi. ฤฝinfiammazione puรฒ produrre sintomi piรน o meno rilevanti a seconda della โ€œquantitร โ€ della reazione e della โ€œsedeโ€ anatomica che viene coinvolta.
Talvolta la reazione immunitaria antigene-anticorpo si localizza sulla membrana cellulare di alcune cellule (“spettatori innocenti” della reazione) provocando la parziale distruzione di tali cellule (es. globuli rossi, globuli bianchi, piastrine). I disturbi non appaiono come malattie infiammatorie ma โ€“quale esito della riduzione di alcune linee cellulari- sotto forma di anemia e/o leucopenia e/o piastinopenia (tipo II).
Se il sistema immunitario entra in gioco con linfociti T reattivi (tipo IV) si possono realizzare anche quadri clinici potenzialmente gravi (ad esempio, sindrome di Lyell o necrolisi epidermica tossica).
Una volta identificato il meccanismo, si puรฒ effettuare un terapia patogenetica ragionata per controllare i sintomi e ridurre il rischio di patologia ฤorgano, fino alฤพesaurimento della reazione avversa.
Se, in aggiunta al meccanismo, viene identificato anche ฤพagente responsabile (antigene esogeno) va da sรฉ che ฤพallontanamento o la sostituzione del responsabile (alimento, farmaco, microrganismo o altro) consentirร  una piรน rapida guarigione.
Una citazione a parte meritano, infine, le malattie immunoproliferative, neoplasie a partenza da cellule del sistema immunitario (ad esempio, i linfomi, il mieloma multiplo e altre forme), che vengono trattate in ambito specialistico onco-ematologico.

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