Dr. Dario Vercelli
La prostata รจ una ghiandola localizzata, nel maschio, tra il collo vescicale e lo sfintere (struttura che serve alla continenza delle urine). Con ฤพavanzare delฤพetร questa ghiandola va incontro a ingrossamento (ipertrofia) producendo disturbi di tipo ostruttivo (difficoltร o impossibilitร alla minzione, getto debole, lungo tempo per mingere) e disturbi di tipo irritativo (urgenza minzionale, incontinenza urinaria, aumentata frequenza minzionale diurna e notturna).
I sintomi sono dovuti alฤพostruzione cervico-uretrale: infatti, ฤพaumento di volume della prostata provoca sia stiramento, tortuositร e compressione delฤพuretra sia sollevamento del collo vescicale e stimolazione abnorme delle fibre nervose della sensibilitร .
Tale sintomatologia puรฒ peggiorare dopo abbondanti libagioni, inattivitร o prolungata posizione seduta.
La storia clinica della malattia non รจ a passaggi progressivi, pertanto un esordio acuto con una ritenzione completa di urina tale da richiedere un cateterismo vescicale o una cistostomia percutanea si puรฒ verificare in qualunque momento. Ai sintomi e segni clinici si possono accompagnare complicanze quali ฤพematuria, ฤพinfezione urinaria, la calcolosi vescicale e ฤพinsufficienza renale che richiederanno approfondimenti diagnostici e terapie adeguate.
La terapia deve pertanto tenere conto di variabili quali ฤพentitร della sintomatologia e ฤพimpatto sulla qualitร di vita del paziente, il grado e stadio delฤพostruzione e la presenza o meno delle complicanze, terapia che, comunque, andrร concordata con il paziente.
La chirurgia oggi rimane ancora ฤพunica terapia che permette di risolvere il problema ostruttivo definitivamente. ร indicata in caso di scarso miglioramento della sintomatologia dopo trattamento farmacologico adeguato o di controindicazioni od intolleranza alla farmacoterapia, in presenza di evidente residuo post-minzionale o di patologie associate vescicali.
La rimozione del tessuto prostatico che provoca ฤพostruzione puรฒ avvenire:
– a cielo aperto tramite incisione addominale: ฤพadenoma prostatico, ovvero la parte ipertrofica della ghiandola asportata, puรฒ essere asportato per via transvescicale o senza apertura della vescica. ฤฝintervento a cielo aperto richiede una degenza di circa 8-10 giorni con catetere a dimora per 6-7 giorni;
– per via endoscopica per mezzo di un apparecchio rigido introdotto in vescica attraverso ฤพuretra (resettore): ฤพintervento endoscopico – detto TURP o resezione transuretrale della prostata – consiste nelฤพasportazione delฤพadenoma mediante resezione (con ansa elettrica oppure con Laser), รจ meno invasivo e meglio tollerato dal paziente, richiede circa 2-4 giorni di degenza con catetere a dimora per 1-3 giorni e nei primi 1-2 giorni un lavaggio continuo della vescica per rimuovere eventuali coaguli.
ฤฝutilizzo del Laser comporta un ridottissimo o assente sanguinamento intraoperatorio ed una piรน precoce rimozione del catetere e sta diventando ฤพintervento disostruttivo standard.
In presenza di soggetti giovani e con prostate piccole puรฒ essere indicata la semplice TUIP (incisione transuretrale della prostata) per evitare la complicanza delฤพeiaculazione retrograda, cioรจ il reflusso di sperma in vescica.
Le complicanze della chirurgia sono rappresentate da:
– rischi generici legati alle condizioni generali ed alla concomitante presenza di patologie cardiologiche, respiratorie e coagulatorie;
– rischi legati allโintervento:
1) ฤพemorragia, che รจ la complicanza piรน frequente (1% per la TURP, 4-5% per la chirurgia a cielo aperto) tale da richiedere la trasfusione di sangue, nelฤพintervento endoscopico questa complicanza puรฒ insorgere anche dopo 2-3 settimane per caduta delฤพescara, per cui puรฒ essere necessario una riapplicazione del catetere per 2-3 giorni;
2) TURP-syndrome legata al riassorbimento di liquidi nel corso delฤพintervento endoscopico con nausea, vomito e modificazioni del quadro elettrolitico ematico;
3) infezione della ferita (< 5%);
4) infezione urinaria (15%);
5) orchiepididimite (<5%);
6) ritenzione di urina (6-7 %);
7) fistole urinose transitorie: sono rare e guariscono con ฤพapplicazione del catetere;
8) incontinenza di urina (<2%) da urgenza e da sforzo variamente associate;
9) stenosi uretrali e/o del collo vescicale, dovute a formazione di tessuto cicatriziale abnorme (< 10%);
10) eiaculazione retrograda: รจ quasi sempre presente;
11) embolia polmonare e trombosi venosa profonda.