26 APRILE 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Dr. Stefania Motta

Capita a tutti noi di avere una parola "sulla punta della lingua" senza riuscire a ricordarla, o di riconoscere perfettamente un volto senza poterlo associare al nome, piuttosto che di entrare per la terza volta di seguito in una stanza senza ricordare il motivo che ci ha spinto lì. La stanchezza, lo stress, i "pensieri per la testa" rendono questi fenomeni, specialmente se saltuari, assolutamente normali. Diverso il caso in cui queste "dimenticanze" iniziano a presentarsi con maggiore frequenza, ci fanno avvertire una vera e propria differenza rispetto alle nostre normali prestazioni, cominciano, seppure leggermente, a interferire con la quotidianità. Sono i primi segnali delľinvecchiamento cerebrale, fenomeno assolutamente fisiologico che coinvolge tutti a partire da una certa età, o si tratta di un avvertimento della comparsa di un problema più serio?

II Centro per i Disturbi della Memoria e per le Demenze, sito presso•la nostra struttura si avvale di un’equipe di specialisti, composta da neurologo, geriatra, dietologo e neuropsicologo. Ľéquipe – con la visita clinica, la somministrazione di test specifici, gli esami di laboratorio, le tecniche di indagine diagnostica più alľavanguardia (come la risonanza magnetica o la TAC), nonché con la collaborazione di altri specialisti, quali cardiologi e angiologi – accompagna il paziente attraverso un percorso di indagine e di valutazione del disturbo presentato, per arrivare ad un quadro diagnostico completo, in grado di fornire ľesatta definizione della natura e delľentità dei sintomi, la possibile evoluzione nel tempo, le caratteristiche delle risorse residue del paziente, nonché un insieme di proposte terapeutiche: dalla somministrazione di farmaci specifici in grado di contrastare i fenomeni degenerativi, alla possibilità di sedute di neuroriabilitazione, ovvero di esercizi atti a favorire il recupero delle funzioni deficitarie e/o a incrementare e ottimizzare ľutilizzo delle risorse e dei processi mentali residui, attraverso ľapprendimento di opportune "strategie" di pensiero. Negli ultimi anni si è visto infatti che, lungi dalľatteggiamento "rassegnato" che ha caratterizzato in passato la diagnosi sia delľinvecchiamento cerebrale fisiologico che di vere e proprie patologie, risultano efficaci una serie di interventi sia preventivi che propriamente terapeutici per offrire una qualità di vita e un livello di benessere soddisfacente a tutte le età.