7 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Trattamento e terapie per il recupero della funzionalità delľarto.
Dott. Giuseppe Orlandi

La sindrome del tunnel carpale consiste in una sofferenza del nervo mediano dovuta alla sua compressione cronica alľinterno del canale del carpo.

Ľintervento "elettivo" è lo sbrigliamento chirurgico del nervo mediano nel tunnel carpale. Il trattamento rieducativo post-chirurgico prevede il raggiungimento di diversi obiettivi:
1) trattamento delľedema post-decompressione;
2) riduzione delle aderenze e retrazione cicatriziali;
3) riduzione della sintomatologia dolorosa;
4) recupero della particolarità passiva e attiva;
5) recupero della sensibilità;
6) ritorno alľattività lavorativa.

Sin dalľimmediato post-operatorio, in presenza del bendaggio compressivo, è necessario garantire la completa mobilizzazione del gomito, del polso e delle dita per prevenire retrazioni muscolo-tendinee e controllare ľeventuale edema, che può essere risolto con la magnetoterapia, il linfodrenaggio, ľutilizzo del ghiaccio e ľassunzione di posizione declive.

Prima della rimozione del bendaggio (7° giorno) è consigliabile non bagnare la mano, se non per ľigiene personale. Nei limiti della tolleranza del paziente è possibile non utilizzare alcun tutore. Dal 7° al 14° giorno è permesso ľuso della mano nello svolgimento delle comuni attività quotidiane, qualora la sintomatologia algica lo consenta. Alla rimozione dei punti di sutura (2° settimana) è concessa la mobilizzazione completa del polso e delle dita e, gradualmente, è previsto ľavvio del programma di potenziamento muscolare. Un’attenzione particolare deve essere posta alla cura della cicatrice palmare, mediante il massaggio di scollamento ed eventualmente con ľausilio di un’imbottitura con gel di silicone per la notte. Se permane la sintomatologia algica associata a parestesie a livello della cicatrice, occorre fare ricorso a tecniche di desensibilizzazione, come la compressione progressiva con tessuti a trama differente: cotone, lana, velluto, velcro. Dalla 3° alla 4° settimana il paziente può svolgere attività più impegnative e, se il dolore lo consente, ritornare alľattività lavorativa. Dopo il primo mese, terapie fisiche come il laser e ľultrasuono (in acqua o "a secco" con massaggio) svolgono una funzione essenziale nel trattamento della cicatrice, per ridurre eventuali aderenze e permettere lo scollamento dei piani sottostanti.

Le elettroterapie antalgiche come la TENS, la Diadinamica, la Ionoforesi vengono effettuate qualora permanga il dolore per lungo tempo, mentre la terapia "occupazionale" è indispensabile per ottenere il definitivo ritorno alľattività lavorativa.