7 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Prevenzione, decontaminazione, antidoti e terapia.
Dr. Renato Rittatore

Gli agenti nervini sono sostanze (nome convenzionale: TABUN o GA, SARIN o GB, SOMAN o GD, CICLOSARIN o GF, VX tutte volatili a temperatura ambiente tranne ľultima ) dal nome chimico piuttosto difficile ma che hanno tutte la caratteristica di contenere un gruppo fosforico nella loro molecola.

Tale componente, qualora si realizzi un’esposizione delľorganismo alľagente nervino, permette loro di legarsi in modo irreversibile attraverso una fosforilazione al centro attivo enzimatico della colinesterasi, rendendola inattiva. In questo modo si viene a realizzare un inevitabile accumulo di acetilcolina in corrispondenza dei siti recettoriali, con conseguente abnorme stimolazione sia di tipo muscarinico sia nicotinico, il che si traduce in tutta una serie di sintomi da lievi a letali a seconda della dose di agente assorbita. (Un meccanismo ďazione analogo lo posseggono gli insetticidi organo fosforici usati nell’agricoltura, i cosiddetti pesticidi). Se infatti ľesposizione a modeste quantità di vapori produce sintomi di tipo muscarinico: miosi, dolore oculare e visione confusa, ipersecrezione a livello delle ghiandole nasali, salivari e bronchiali, broncospasmo, nausea, vomito, diarrea, bradicardia e ipotensione, un’esposizione più intensa e prolungata porta inevitabilmente e in brevissimo tempo (a volte in pochi secondi) alľinsorgenza di gravissima insufficienza respiratoria, spesso letale, sia per paralisi periferica dei muscoli respiratori (effetto nicotinico) sia per depressione dei centri del respiro. Gli effetti sul sistema nervoso centrale, anch’essi dovuti alľazione nicotinica, vanno da uno stato di agitazione e vertigini fino alla perdita di coscienza e convulsioni.

Prevenzione delľesposizione
• Indumenti protettivi e maschere antigas, qualora disponibili, anche se ľuso di queste ultime non è privo di inconvenienti, a volte anche fatali, in persone non addestrate adeguatamente al loro uso.
• Premedicazione con Piridostigmina (Mestinon cp da 30 mg da assumere nelľimminenza o subito dopo ľesposizione). Si tratta in realtà di un altro inibitore delľacetilcolinesterasi, ma a breve emivita, che impedisce per qualche ora che gli agenti nervini si leghino a loro volta alľenzima.

Decontaminazione
Qualora ľesposizione riguardi agenti nervini allo stato liquido è necessario rimuovere rapidamente gli indumenti, irrigare con acqua tiepida e lavare con acqua e sapone o soluzione di ipoclorito di sodio (candeggina).

Antidoti e terapia
Come già detto ľatropina è un inibitore competitivo delľacetilcolina per quanto concerne i recettori muscarinici: essa è quindi in grado, tramite ripetute somministrazioni intramuscolo, (2 mg ripetibili ogni 10 minuti più volte secondo la risposta ma senza superare in genere i 20 mg nelle 24 ore) di sopprimere la broncocostrizione, la lacrimazione, le ipersecrezioni e i sintomi gastrointestinali.

Ľantidoto in senso stretto è rappresentato dalle ossine, sostanze che si legano alľagente nervino spiazzandolo dai siti di legame con ľacetilcolinesterasi. La pralidoxima cloruro (Contrathion) è attiva solo sul SARIN alla dose di un grammo per via endovenosa o intramuscolare, ripetibile dopo un’ora, mentre ľObidoxima cloruro (fiale endovenose da 250 mg ripetibili ogni 4/12 ore) lo è anche nei confronti di TABUN e GF. Per prevenire convulsioni e danni al sistema nervoso centrale in seguito a gravi esposizioni, può essere impiegato il diazepam (Valium 10 mg per via intramuscolare).
Ovviamente i casi più gravi richiedono anche le manovre di rianimazione cardiopolmonare.

Fonti consultate:
– Wilson e Schild, Farmacologia applicata, Editore PICCIN
– Medical Letter, Ed. italiana, Anno XXXI No. 3
– Documento informativo del Ministero della Salute relativo alle istruzioni per operatori sanitari riguardo al bio-terrorismo, pubblicato integralmente sul mensile della FNOMCeO (No. 10/2001).