7 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Dr. Luciano Cardinale

In Italia il tumore maligno del polmone rappresenta la neoplasia più diffusa nel sesso maschile e la seconda in quello femminile. Solo nel nostro Paese si registrano circa 35.000 decessi per tumore al polmone alľanno.

Si forma perché alcune cellule si moltiplicano in modo non controllato e si accumulano formando noduli o masse tumorali. Il tumore polmonare può crescere anche molti anni senza manifestare alcuna sintomatologia, ciò significa che in un’ampia percentuale di soggetti la diagnosi viene posta in fase avanzata di malattia. Sono stati quindi sperimentati programmi di screening per questa neoplasia per cercare di anticipare la diagnosi il prima possibile, per rendere questa malattia trattabile ancor prima della comparsa dei sintomi. Al momento non esistono ancora test di screening validati su larga scala come è avvenuto per il tumore delľutero o della mammella, tuttavia i lavori più recenti eseguiti negli USA che si sono avvalsi della TC a basso dosaggio come mezzo di screening sembrano regalarci qualche speranza.

Nei casi di sospetto, il medico curante dopo una visita medica con un attento esame obiettivo toracico, nel dubbio clinico di tumore polmonare, prescriverà una radiografia del torace standard in 2 proiezioni e degli esami del sangue.

Rx torace: la radiografia del torace è ľesame di primo livello nel sospetto clinico di neoplasia polmonare, grazie alľelevato contrasto naturale di densità esistente tra il contenuto aereo del polmone e le strutture solide anche una piccola “macchia” polmonare può esser discriminata. Ovviamente le sue potenzialità sono inferiori alla TC. Può infatti accadere che dei piccoli tumori si nascondano dietro le strutture scheletriche oppure il diaframma risultando al radiologo assolutamente invisibili.

Se il dubbio di neoplasia viene confermato alla radiografia, il paziente va affidato ad un medico specialista che, in collaborazione con altri colleghi facenti parte di un gruppo multidisciplinare oncologico toracico, lo avvia verso un percorso diagnostico-terapeutico che prevede alcuni esami di secondo e terzo livello per dare quindi un nome preciso alla malattia, valutare la sua estensione ed intraprendere le cure necessarie.

TC (tomografia computerizzata)
: questa apparecchiatura è caratterizzata da una maggior sensibilità e specificità rispetto alla radiografia: ciò significa che può vedere ciò che la radiografia non ha visto, è più precisa ed efficace nella valutazione delle dimensioni dei contorni del tumore e dei rapporti con le diverse strutture anatomiche che compongono il torace.

Di solito si effettua con ľaggiunta di un “mezzo di contrasto” che viene iniettato in vena che rende più precisa la “lettura delľesame” da parte del radiologo.

Con le apparecchiature di ultima generazione la durata delľesame è decisamente inferiore ai 30 secondi (ci si mette più tempo ad accomodarsi sul lettino delľapparecchio!).

Dal momento che la qualità delľesame è legata alle capacità del paziente a trattenere il respiro, la rapidità di acquisizione delle immagini ha consentito di ridurre di molto gli artefatti da movimento.

PET (tomografia ad emissione di positroni): con questa metodica le immagini vengono ottenute dopo iniezione endovenosa di una sostanza derivata da uno zucchero marcata con un radioisotopo. Si differenzia dalla TC perché riesce a distinguere le cellule tumorali, caratterizzate da elevato consumo di glucosio, da quelle normali meno avide. Le aree del corpo che contengono cellule tumorali appaiono molto più luminose sulľimmagine PET rispetto ai tessuti normali. Di solito si esegue dopo la TC per migliorare ancora di più il bilancio di estensione della malattia. Rispetto alla TC la durata delľesame è superiore, richiedendo un tempo pari a circa 3 ore.