Pubblicato da GRUPPO CIDIMU
Dr.ssa E. Viora; Prof. M. Campogrande
Ľassunzione di farmaci durante la gravidanza può causare danni sia al decorso della gravidanza sia al bambino, è perciò necessario prendere medicine solo dopo averne parlato con il medico.
La possibilità che il bambino nasca con qualche difetto congenito rappresenta uno dei motivi di ansia più frequenti in gravidanza. Se la donna ha assunto o deve assumere un farmaco il problema diventa ancora più sentito dalla donna/coppia. In effetti, ľassunzione di farmaci durante la gravidanza può causare danni sia al decorso della gravidanza sia al bambino. É importante che:
• se la donna è in terapia con medicinali per malattie croniche (epilessia, diabete, patologie della tiroide ecc.) ne parli con il medico quando decide di affrontare una gravidanza, perché è molto meglio modificare, se necessario, la terapia prima delľinizio della gravidanza
• la donna prenda medicine solo dopo averne parlato con il medico o ľostetrica, anche se si tratta di medicinali che si possono acquistare in farmacia senza la ricetta medica.
Sono relativamente pochi i farmaci dannosi alla madre e/o al feto, sono molti di più quelli di cui non è ben conosciuto ľeffetto che possono avere sulla gravidanza ed è perciò meglio, in linea generale, utilizzare farmaci "vecchi" che sono, cioè, in commercio da molti anni e dei quali è ben dimostrata la mancanza di danni alla gravidanza e/o al feto.
Si calcola che i farmaci siano una causa poco frequente di malformazioni del bambino: meno delľ1% delle malformazioni sono dovute alľassunzione di un farmaco durante la gravidanza. Alcuni farmaci sono dannosi se assunti in qualunque fase della gravidanza, mentre altri lo sono solo in determinati periodi.
Fase tutto-o-nulla Qualunque farmaco assunto fino a 5 settimane compiute (35 giorni dal 1° giorno delľultima mestruazione), quando non si è ancora formata una vera connessione fra il circolo sanguigno della mamma e del bambino, non può provocare danni al bambino. Esiste, in questa fase, l’"effetto tutto-o-nulla" cioè se si verifica un danno questo è ľaborto.
Fase della formazione degli organi Molti degli organi ed apparati del bambino si formano entro le prime 10 settimane di gravidanza (calcolate dal primo giorno delľultima mestruazione). Durante questo periodo, detto anche delľ"organogenesi" perché in questo periodo si formano gli organi, alcuni farmaci possono provocare la comparsa di malformazioni agli organi che si stanno formando.
Fase della crescita del feto Dopo 10 settimane il feto cresce rapidamente in peso e dimensioni. In questa fase alcuni farmaci possono danneggiare gli organi che si stanno sviluppando. Se si continua ľuso di farmaci dannosi possono insorgere danni quali il rischio di aborto o di parto prematuro, ma il rischio maggiore è quello di provocare una riduzione nella crescita del bambino: un bambino con basso peso alla nascita richiede cure particolari e corre un rischio più alto di problemi di salute ed anche di morte.
Fase della nascita Alcuni farmaci possono essere particolarmente dannosi alla fine della gravidanza perché possono ritardare ľinizio del travaglio, oppure creare problemi di salute al neonato.
Come si può vedere il periodo più rischioso è quello delľorganogenesi, perché il danno (se si verifica) è molto più grave se avviene nel momento in cui gli organi si stanno formando e che può essere proprio quello in cui la donna non sa ancora di essere in gravidanza.
É fondamentale, per poter dare una informazione corretta, conoscere:
• quando è stato assunto il farmaco
• tipo di farmaco assunto.
È possibile in questo modo calcolare:
• quale è il rischio che il farmaco abbia provocato un danno
• quale tipo di danno
• che cosa fare per sapere se il danno vi è stato (per esempio esame ecografico, amniocentesi, ecocardiografia fetale).
È molto utile, siccome spesso i farmaci possono causare danno solo se assunti in un periodo preciso della gravidanza, effettuare un esame ecografico precoce per poter datare la gravidanza (calcolare cioè quando è iniziata) con maggior precisione possibile.