7 MARZO 2024
Pubblicato da GRUPPO CIDIMU

Dr.ssa Paola Mora

Piccoli problemi che possono sorgere durante ľesecuzione.

La terapia inalatoria è ritenuta attualmente essenziale nel trattamento delľasma per la rapida comparsa delľeffetto farmacologico, per la possibiltà di impiegare dosaggi ridotti rispetto ad altre vie di somministrazione e per la facilità di accesso alľapparato respiratorio. Ľareosolterapia pone, però, problemi nelľesecuzione ed il fallimento del trattamento va in gran parte addebitato al fatto che i farmaci, per la scorretta modalità di inalazione, non raggiungono ľorgano bersaglio in concentrazioni adeguate. Per rilasciare i farmaci a livello polmonare si ricorre agli spray dosati, agli inalatori di polveri e agli apparecchi per areosol.

Gli spray pressurizzati predosati rappresentano i sistemi di erogazione più pratici e più utilizzati. Sono apparecchi multidose che rispondono alle esigenze della maggior parte dei pazienti adulti e dei bambini con più di tre anni. Il farmaco, contenuto in una bomboletta di alluminio sigillata e pressurizzata, è sospeso in un gas propellente e viene rilasciato a dose costante ad ogni erogazione. Gli errori accadono per la mancata coordinazione tra la pressione manuale esercitata sulla bomboletta e ľinizio delľatto inspiratorio e perché il paziente si difende istintivamente dalľarrivo del gas freddo sul palato molle interrompendo ľinalazione o proseguendola per via nasale. Nei bambini, per ovviare a questi inconvenienti, possono essere usati i distanziatori o camere di espansione, che permettono al farmaco di raggiungere le zone più profonde delľapparato respiratorio anche in caso di grave attacco asmatico.